Vendola & le accuse sul Gargano
Da oggi «le dichiarazioni rilasciate dal presidente Vendola alla Bit di Milano e raccolte dall’emittente radiofonica foggiana Onda Radio, sono pubblicate in formato audio .mp3 sul sito internet di Forza Italia Puglia a disposizione di tutti i pugliesi che volessero ascoltarle e dello stesso Presidente, qualora volesse rinfrescarsi la memoria o allegarle all’eventuale querela che ha annunciato di voler sporgere nei miei confronti. E che aspettiamo con ansia». Lo afferma il coordinatore regionale pugliese di Forza Italia, Raffaele Fitto, che ha da ieri ingaggiato una dura polemica con Vendola per dichiarazioni fatte su mafia e Gargano a giornalisti alla Bit a Milano.
«Siamo ansiosi - aggiunge Fitto - di leggere il testo della querela che il presidente della Regione ha annunciato di voler presentare nei miei confronti. Anche se, alla luce delle tante indignate reazioni alle sue dichiarazioni milanesi, pubblicate oggi dai quotidiani pugliesi, Vendola dovrebbe querelare mezza Puglia. L’ansia è quella di vedere se il Presidente, per una volta, avrà il coraggio di non nascondere la mano dopo aver lanciato il sasso. Deve dire, almeno ai magistrati, chi sono i “malavitosi in doppiopetto, i molti furbi e i molti affaristi” del Gargano, deve specificare quando, dove e da chi sarebbero state commesse le “illegalità istituzionalizzate”».
Per Fitto, «è un anno esatto ormai che Vendola continua a lanciare accuse nel mucchio, infangando la Puglia, parlando di non meglio identificati oscuri centri di spesa, di “lobby affaristiche”, di “corruzione da combattere”, di “questione morale”». «Eravamo - continua l’esponente di FI - ancora in campagna elettorale, nel corso dell’ormai noto confronto televisivo su Telerama, quando mi annunciò, quasi fosse un emissario della Procura, che sarei stato convocato in un’aula di giustizia per rispondere di non meglio identificati centri oscuri di spesa relativi alla formazione professionale. Circostanza strana e curiosa. Da presidente della Regione non ha certo cambiato registro, dal vacuo dibattito in Consiglio regionale su una presunta “questione morale”; alla spettacolare e spettacolarizzata visita di Vendola alla Procura di Bari con telecamere al seguito. Insomma, il presidente sembra conoscere persone e fatti, ma si limita a sparare nel mucchio, come se non si fosse ancora reso conto di essere il massimo esponente della massima istituzione della Puglia, come se fosse ancora parlamentare di opposizione e componente della Commissione antimafia». «Dovrebbero essere i pugliesi, i foggiani, e i garganici in particolare, a querelare lui - conclude Fitto - per diffamazione».
Tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno
Per Fitto, «è un anno esatto ormai che Vendola continua a lanciare accuse nel mucchio, infangando la Puglia, parlando di non meglio identificati oscuri centri di spesa, di “lobby affaristiche”, di “corruzione da combattere”, di “questione morale”». «Eravamo - continua l’esponente di FI - ancora in campagna elettorale, nel corso dell’ormai noto confronto televisivo su Telerama, quando mi annunciò, quasi fosse un emissario della Procura, che sarei stato convocato in un’aula di giustizia per rispondere di non meglio identificati centri oscuri di spesa relativi alla formazione professionale. Circostanza strana e curiosa. Da presidente della Regione non ha certo cambiato registro, dal vacuo dibattito in Consiglio regionale su una presunta “questione morale”; alla spettacolare e spettacolarizzata visita di Vendola alla Procura di Bari con telecamere al seguito. Insomma, il presidente sembra conoscere persone e fatti, ma si limita a sparare nel mucchio, come se non si fosse ancora reso conto di essere il massimo esponente della massima istituzione della Puglia, come se fosse ancora parlamentare di opposizione e componente della Commissione antimafia». «Dovrebbero essere i pugliesi, i foggiani, e i garganici in particolare, a querelare lui - conclude Fitto - per diffamazione».
Tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno
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