Ennesimo appello per la federazione del centro destra
UNA federazione di partiti di centrodestra, da riorganizzare subito dopo le elezioni amministrative.
Silvio Berlusconi ci sta pensando. Vuole un’iniziativa forte, magari dopo l’estate. Un’iniziativa per rompere gli indugi e far decollare il progetto. D’altro canto da mesi Gianfranco Fini insiste, il Cavaliere ha risposto in maniera vaga. Non fissando una data. Almeno fino ad ora, adesso invece il centrodestra pensa a un convegno a Roma per rilanciare il processo di unificazione magari a cominciare dai gruppi parlamentari. «Magari, finora ho visto solo annunci», spiega Maurizio Gasparri, uno dei principali sostenitori del partito unico. E di federazione aveva parlato anche Sandro Bondi. Ora il progetto sembra rilanciarsi, come spiega lo stesso Berlusconi ai suoi fedelissimi. Allo stesso tempo però, il leader di Forza Italia soltanto nei giorni scorsi ha riconosciuto che «non è un qualcosa così facile da realizzare». Poi, e probabilmente non a caso, ha confessato di essere ancora un po’ distante da quello che in passato ha più volte definito come il «teatrino della politica». Fini dal canto suo si aspetta che proprio dalle amministrative arrivi un segnale chiaro: «Mi fa piacere - ha detto durante una manifestazione a Ragusa - che dalla Sicilia arrivi un segnale di unità per la Casa delle Libertà proprio nel momento in cui a livello nazionale stiamo discutendo di come ristrutturare il centrodestra». Rimane aperta un’incognita. Quella del futuro leade di centrodestra se, Berlusconi, in qualche maniera, decidesse di lasciare in un solo colpo il campo della politica e quello di Forza Italia. «Non partecipo al Grande Fratello della politica e quindi non mi piace essere nominata», ha arringato Michela Brambilla intervistata on line da Affaritaliani.it, nel commentare le voci in base alle quali potrebbe essere lei la futura candidata della Casa delle Libertà, candidata alla presidenza del Consiglio: «Non mi interessa entrare in questo dibattito sulla premiership. Con tutto l’impegno che non risparmio - aggiunge - voglio solo lavorare al progetto dei Circoli della Libertà per garantire la miglior rappresentanza che posso dare a questo grande movimento che cresce di giorno in giorno e che,in qualche maniera, alimenta sia le speranze che le aspettative di moltissimi italiani. Il mio impegno è quello di fare il presidente dei Circoli della Libertà». Quanto ai suoi rapporti con Forza Italia, la Brambilla ha sottolineato che il suo movimento è «trasversale, copre cioè tutta la fascia dei partiti del Centrodestra». «All’interno dei Circoli di centrodestra, il partito della Libertà è una realtà vivente, nel senso che convivono e lavorano fianco a fianco con un’unità di valori e di intenti i rappresentanti di tutte le forze dell’alleanza. Sarebbe un errore pensare che i Circoli nascano sotto l’egida di Forza Italia. Sono nati da un’idea del presidente Silvio Berlusconi, che ho raccolto con i miei amici. Ma oggi i Circoli hanno una grande rappresentanza al loro interno di tutti i partiti di Centrodestra». Sull’ipotesi del partito unico del centrodestra, la Brambilla ha osservato che per lei «il vestito non conta e l’importante è soprattutto quello che c’è sotto». «Una aggregazione spontanea di cittadini che simpatizzano per i vari partiti politici è una realtà, alla quale bisogna dare una rappresentanza. Poi che si chiami federazione o partito unico è irrilevante. Sono certa che ai vertici si riuscirà a trovare la formula migliore. Il partito democratico - attacca - nasce come la fusione tra Banca Intesa e San Paolo, come un'iniziativa verticistica, mentre il partito della Libertà o la federazione parte dal basso. È nella gente. Per cui non credo ci siano possibilità diverse da quella di diventare una realtà». E non sono mancate altre voci «al femminile», all’interno del dibattito del centrodestra sulla premiership: tra le altre quelle di Daniela Santanchè di Alleanza nazionale, che ha definito Silvio Berlusconi come Sarkozy dei giorni nostri.
FONTE WWW.ILTEMPO.IT
Silvio Berlusconi ci sta pensando. Vuole un’iniziativa forte, magari dopo l’estate. Un’iniziativa per rompere gli indugi e far decollare il progetto. D’altro canto da mesi Gianfranco Fini insiste, il Cavaliere ha risposto in maniera vaga. Non fissando una data. Almeno fino ad ora, adesso invece il centrodestra pensa a un convegno a Roma per rilanciare il processo di unificazione magari a cominciare dai gruppi parlamentari. «Magari, finora ho visto solo annunci», spiega Maurizio Gasparri, uno dei principali sostenitori del partito unico. E di federazione aveva parlato anche Sandro Bondi. Ora il progetto sembra rilanciarsi, come spiega lo stesso Berlusconi ai suoi fedelissimi. Allo stesso tempo però, il leader di Forza Italia soltanto nei giorni scorsi ha riconosciuto che «non è un qualcosa così facile da realizzare». Poi, e probabilmente non a caso, ha confessato di essere ancora un po’ distante da quello che in passato ha più volte definito come il «teatrino della politica». Fini dal canto suo si aspetta che proprio dalle amministrative arrivi un segnale chiaro: «Mi fa piacere - ha detto durante una manifestazione a Ragusa - che dalla Sicilia arrivi un segnale di unità per la Casa delle Libertà proprio nel momento in cui a livello nazionale stiamo discutendo di come ristrutturare il centrodestra». Rimane aperta un’incognita. Quella del futuro leade di centrodestra se, Berlusconi, in qualche maniera, decidesse di lasciare in un solo colpo il campo della politica e quello di Forza Italia. «Non partecipo al Grande Fratello della politica e quindi non mi piace essere nominata», ha arringato Michela Brambilla intervistata on line da Affaritaliani.it, nel commentare le voci in base alle quali potrebbe essere lei la futura candidata della Casa delle Libertà, candidata alla presidenza del Consiglio: «Non mi interessa entrare in questo dibattito sulla premiership. Con tutto l’impegno che non risparmio - aggiunge - voglio solo lavorare al progetto dei Circoli della Libertà per garantire la miglior rappresentanza che posso dare a questo grande movimento che cresce di giorno in giorno e che,in qualche maniera, alimenta sia le speranze che le aspettative di moltissimi italiani. Il mio impegno è quello di fare il presidente dei Circoli della Libertà». Quanto ai suoi rapporti con Forza Italia, la Brambilla ha sottolineato che il suo movimento è «trasversale, copre cioè tutta la fascia dei partiti del Centrodestra». «All’interno dei Circoli di centrodestra, il partito della Libertà è una realtà vivente, nel senso che convivono e lavorano fianco a fianco con un’unità di valori e di intenti i rappresentanti di tutte le forze dell’alleanza. Sarebbe un errore pensare che i Circoli nascano sotto l’egida di Forza Italia. Sono nati da un’idea del presidente Silvio Berlusconi, che ho raccolto con i miei amici. Ma oggi i Circoli hanno una grande rappresentanza al loro interno di tutti i partiti di Centrodestra». Sull’ipotesi del partito unico del centrodestra, la Brambilla ha osservato che per lei «il vestito non conta e l’importante è soprattutto quello che c’è sotto». «Una aggregazione spontanea di cittadini che simpatizzano per i vari partiti politici è una realtà, alla quale bisogna dare una rappresentanza. Poi che si chiami federazione o partito unico è irrilevante. Sono certa che ai vertici si riuscirà a trovare la formula migliore. Il partito democratico - attacca - nasce come la fusione tra Banca Intesa e San Paolo, come un'iniziativa verticistica, mentre il partito della Libertà o la federazione parte dal basso. È nella gente. Per cui non credo ci siano possibilità diverse da quella di diventare una realtà». E non sono mancate altre voci «al femminile», all’interno del dibattito del centrodestra sulla premiership: tra le altre quelle di Daniela Santanchè di Alleanza nazionale, che ha definito Silvio Berlusconi come Sarkozy dei giorni nostri.
FONTE WWW.ILTEMPO.IT
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