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26.11.08

Bonus famiglie:sale a 7 miliardi

La detassazione al 10% dei premi di produttività diverrà permanente. L'annuncio è del premier Silvio Berlusconi, intervenuto ieri all'assemblea degli industriali romani. «L'intervento sarà strutturale. In questo modo l'azienda potrà decidere degli aumenti legati all'impegno dei suoi collaboratori. Questo incremento graverà sulla retribuzione non più al 46% ma al 10%. Così si passerà da una contrattazione nazionale a una aziendale». Il pacchetto anticrisi che il Governo approverà venerdì - conferma Berlusconi - conterrà una prima deducibilità dell'Irap dall'Ires, nonché il nuovo regime per l'Iva per cassa e non più per competenza. In sostanza, il versamento coinciderà con l'effettiva emissione della fattura. Il tutto fa parte delle misure a sostegno del sistema produttivo per far fronte agli effetti del «credit crunch». La chiave è recuperare la perduta fiducia. Berlusconi prova a infondere ottimismo soprattutto nel mondo dell'impresa: «L'ottimismo, il coraggio, la volontà e la speranza possono farci uscire e in fretta dalla crisi che domina da alcune settimane. Se tutti mettessimo in campo lo stesso ottimismo, potremmo guardare con più sicurezza al futuro che ci aspetta». La strada è «creare un'atmosfera, mantenere gli stili di vita di prima e gli stessi livelli di consumo». In caso contrario, «i cittadini vengono presi dalla paura, contraggono le loro spese, le imprese entrano in difficoltà e ci si avvita nella crisi». Certo, quando si è nel buio del tunnel, è arduo dirsi ottimisti. Il Governo sta provando a dare un segnale. Si aspettano le mosse dell'Unione europea, nella consapevolezza che da noi i margini di manovra sono ancor più ristretti a causa dell'ingente debito pubblico. Il premier ha comunque chiarito durante una riunione di maggioranza a Palazzo Chigi che il Governo non intende «approfittare della maggiore flessibilità» del Patto di stabilità europeo, perché «bisogna ridurre il debito indipendentemente da Maastricht». In ogni modo le cifre in ballo (4 miliardi per imprese e famiglie) da sole non possono contrastare una crisi di queste dimensioni. Non è del tutto caduta l'ipotesi di detassare le tredicesime (si veda articolo a pagina 2). Il bonus di fine anno alle famiglie più bisognose è confermato, e servirà a «dare supporto e sostegno soprattutto ai nuclei più numerosi». Il premier conferma che nella prossima riunione del Cipe (che però slitterà alla prossima settimana) saranno stanziati 16,5 miliardi per le infrastrutture. «Il gap con Francia e Germania in questo campo è del 50 per cento. Negli ultimi trenta anni sono state realizzate pochissime opere, bisogna mettere mano a un grande piano per le infrastrutture». Del resto, la flessibilità del Patto di stabilità per noi vale fino a un certo punto, come mostra il preoccupante allargamento dello spread tra i titoli italiani e i bund tedeschi. «Abbiamo ereditato il più alto debito dei Paesi europei. Siamo in una situazione più negativa rispetto a quella europea», ribadisce Berlusconi. Resta fermo l'obiettivo di ridurre il debito al di sotto del 100% del Pil nel 2011. Un impegno «che non ci è imposto dall'Unione europea, ma dai mercati». Per questo, ha ribadito il premier in serata in una riunione di maggioranza, «non intendiamo approfittare della maggiore flessibilità» del Patto di stabilità, perché bisogna ridurre il debito «indipendentemente da Maastricht». L'anomalia del debito fa il paio con l'enorme evasione fiscale, ulteriore grave primato del nostro Paese. «Per ridurre le tasse a tutti, l'unico modo è il recupero dell'evasione fiscale». Si guarda al federalismo fiscale che verrà. Poiché i contribuenti «dovranno presentare la dichiarazione al loro Comune, dove sono conosciuti, già questo sarà un deterrente». Nell'attuale situazione, non si può far altro che lavorare «per uscire da questa difficile crisi senza eccessivi danni», facendo leva su un sistema bancario «più solido degli altri paesi europei». Lo dimostra il fatto che nessuna banca «ha chiesto a oggi interventi di ricapitalizzazione». Nell'incontro con le parti sociali di due sere fa a Palazzo Chigi, il Governo «ha avuto risposte positive». Clima costruttivo con le imprese, mentre per il premier la scelta della Cgil di confermare comunque lo sciopero generale per il 12 dicembre «è un errore loro».

Fonte WWW.ILSOLE24ORE.COM

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