Berlusconi frena la Brambilla e apre ai centristi
Il Cavaliere confessa: «Dentro Forza Italia ci sono anche altre donne in gamba». Si riapre il dialogo con l’Udc SARÀ Michela Vittoria Brambilla la candidata della Cdl alla presidenza del Consiglio? Berlusconi risponde testuale: «La dottoressa Brambilla ha carattere, volontà, capacità comunicativa. È un vulcano di iniziative e sta stendendo sull’Italia la rete dei Circoli della libertà che si rivelerà preziosa per avvicinare alle nostre idee quei cittadini che non amano i partiti. Quanto alla presidenza del Consiglio, fortunatamente in Forza Italia di donne in gamba ce ne sono davvero tante». Dunque, il Cavaliere non incorona la presidente dei Circoli delle Libertà. La loda, la apprezza ma avverte: non è l’unica. Berlusconi parla a tutto campo in un’intervista a Tempi, settimanale vicino a Comunione e Liberazione. Poi si sofferma sul centro e spiega: «Casini, in un sistema bipolare, dovrà necessariamente restare nel centrodestra». Assicura poi che l’opposizione gode di ottima salute. «Con Fini, con An ma anche con la Lega - sottolinea - esiste un rapporto di collaborazione che dura da molti anni e che è molto solido. La Cdl non è un cartello elettorale, è un’alleanza che si fonda su valori e programmi condivisi». Una coalizione coesa che, secondo Berlusconi, gli permetterà di tornare presto a Palazzo Chigi da dove potrà «completare una rivoluzione copernicana». Frasi che puntualmente provocano la reazione centrista. Casini dirà la sua oggi, ma i vertici dell’Udc replicano che la questione è appunto il superamento di «questo bipolarismo». Mario Baccini invita Berlusconi a rendersi conto che «il problema di oggi non è stabilire chi c’è e chi andrà via. È necessario prendere atto - osserva - che questo bipolarismo è fallito e che bisogna lavorare a un nuovo equilibrio». Uno scenario che, secondo Baccini, prevede la nascita di una forza politica ancorata alla famiglia del Ppe, progetto che potrebbe coinvolgere gli azzurri. «Ora il punto è vedere se Berlusconi è intenzionato a intestarsi questo progetto politico. Solo allora potremo discutere su chi ci sta e chi no». Più ruvido Francesco Pionati, portavoce dell’Udc, che chiede a Berlusconi di scoprire le carte, soprattutto sulla riforma elettorale: «Berlusconi parte dalla coda del problema e non dalla testa: la questione non è sapere dove sta o dove andrà Casini ma cosa si deve fare assieme». Immediata la replica dell’azzurro Fabrizio Cicchitto secondo cui senza una alleanza fra tutte le forze dell’ex Cdl non sarà possibile alcun nuovo equilibrio politico. Sulla stessa linea An che loda la difesa del Cav del bipolarismo così com’è. Altero Matteoli, capogruppo al Senato, punzecchia i centristi: «Accantoniamo inutili tatticismi e fuorvianti distinguo e ricostruiamo l’unità del centrodestra».
FONTE WWW.ILTEMPO.IT
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