: Politica Libera :

Blog QUOTIDIANO dedicato alla Politica ITALIANA.On line da febbraio 2006

13.8.07

Casini: il centrodestra non è proprietà di Berlusconi.

Casini: il centrodestra non è proprietà di Berlusconi. Il leader della Cdl Silvio Berlusconi deve capire che il centrodestra non è di sua proprietà nè "il fortilizio del cavaliere" e deve convincersi che è necessaria "una certa discontinuità". Ne è convinto il leader dell'udc Pier Ferdinando Casini, che in un'intervista a Libero conferma la sua amicizia personale con Berlusconi, sostenendo però "che occorre ristrutturare la politica italiana e comunque andare oltre l'attuale perimetro del centrodestra: là fuori ci sono un mare di elettori moderati delusi da Prodi ai quali va data una risposta politica. Il centrodestra dovrebbe ringraziarmi, non preoccuparsi degli incontri che faccio", afferma Casini, sottolineando che l'udc resterà fedele alla coalizione".

Sugli assetti futuri dell'alleanza, Casini avverte l'ex premier e alleato di Forza Italia: "Il centrodestra non è mica proprietà di Berlusconi. Se lo deve mettere in testa, il mio amico Silvio". E pur ammettendo che "è forte, molto forte" e che vorrà ancora fare il premier, Casini ritiene che "una certa discontinuità sia necessaria, quindi farò di tutto per convincerlo del contrario. Magari lo convinco, perché escluderlo"?

Berlusconi "si rassegni", non è "il padrone del centrodestra", serve "discontinuità": Pier Ferdinando Casini, intervistato da "Libero", replica così all'intervista del presidente di Forza Italia a "Tempi", nella quale il Cavaliere pronosticava per l'Udc un ritorno nella Cdl. Casini premette di essere stufo dei continui esami di fedeltà al centrodestra cui viene sottoposto e di cui attribuisce una responsabilità a Marco Follini ("l'Udc dovrebbe chiedergli i danni: il suo ribaltone autorizza i cattivi pensieri"). Il leader centrista ammette però di aprire una linea di credito a Rutelli che "é in difficoltà a fare politica con Rifondazione e il resto della sinistra radicale". Per Casini, del resto, il pensiero del leader Dl è "di centro, non di sinistra".

Il Pd, per il modo in cui sta nascendo, non é un "modello da seguire" ma all'interno, secondo il leader Udc, ci sono personalità con le quali dialogare: "Lo fa Berlusconi, lo faccio anch'io", dice. Casini non esclude che vi possa essere tra Veltroni (che è "in stress d'attesa") e Berlusconi un comune interesse ad andare alle elezioni l'anno prossimo. Casini ritiene urgente che Prodi vada a casa, ma sottolinea che l'alternativa "si costruisce in Parlamento" e non con la teoria della 'spallata' che è "la vera assicurazione sulla vita per Prodi". Vista la quantità di elettori moderati delusi da Prodi, inoltre, "il centrodestra dovrebbe ringraziarmi, non preoccuparsi degli incontri che faccio". Il discorso si sposta quindi sulla intenzione di Berlusconi di mantenere la leadership del centrodestra: "Berlusconi - premette - è forte, molto forte. Ma io ritengo che una certa discontinuità sia necessaria, quindi farò di tutto per convincerlo del contrario". Forza Italia e Berlusconi fanno il pieno di voti, ma per Casini "questo non basta": "Il centrodestra non vince solo se è il fortilizio del Cavaliere".

Comunque, "il centrodestra non è mica di proprietà di Berlusconi. Se lo deve mettere in testa il mio amico Silvio". Casini parla poi del progetto di grande centro insieme a Mastella, sottolineando che si tratta però "di intercettare ambienti" più che unire classe dirigente, e che non si tratta di dar vita a un 'terzo polo', ma piuttosto a un nuovo bipolarismo che garantisca "alternanza di governo" senza subire il "ricatto delle estreme". Per favorirlo, sottolinea, serve il sistema elettorale tedesco. A Forza Italia, Casini chiede di non "aver paura" dato che quel sistema non danneggia né il partito di Berlusconi né la Lega. Quanto all'opposizione di Fini (di cui dice "ha le carte in regola" per candidarsi al Campidoglio), Casini afferma: "Evidentemente si è pentito della legge che ha votato". Comunque, per Casini, non va fatta una legge elettorale tanto per farla: "O la facciamo bene oppure si vada al referendum".


IL PRC AVREBBE DOVUTO GIA' CACCIARLO - "Avrebbero già dovuto cacciarlo": Pier Ferdinando Casini, intervistato da 'Libero', commenta così, in una intervista a 'Libero', la vicenda delle dichiarazioni di Francesco Caruso, il deputato di Prc che ieri sera si è però intanto autosospeso dal gruppo. "Non esiste - prosegue Casini - che il partito della terza carica dello Stato abbia in Parlamento qualcuno che giustifica i terroristi". Il leader dell'Udc parla poi della legge Biagi criticata dalla sinistra radicale: "E' una delle migliori leggi fatte dal governo Berlusconi, anche per merito di Maroni".

FONTE ANSA E NOIPRESS.IT

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page