Cdl, pronto il notaio per il nuovo partito
Nelle prossime ore Silvio Berlusconi si recherà di corsa dal notaio per registrare nome e logo del Partito della Libertà, prima che a qualcuno venga la stessa idea e gliela scippi. Lo hanno reso noto fonti parlamentari vicine al Cavaliere, e stavolta non c’è stata alcuna smentita.
Si precisa pure, nello stesso giro berlusconiano, che l’ipotesi di trasformare i Circoli della libertà in una forza elettorale (come aveva scritto La Stampa) «è vera», e che tutta la polemica è stata figlia di un «equivoco» poiché le notizie (nuovo partito e liste dei circoli) si sono sovrapposte, così qualcuno ha immaginato la nascita di un altro partito al posto di Forza Italia, con Berlusconi presidente e Brambilla alla segreteria... Sipario.
La prima persona informata della svolta è stata proprio lei, Maria Vittoria. Ieri mattina Berlusconi ha alzato il telefono per tranquillizzarla, per suggerirle prudenza nelle dichiarazioni, infine per invitarla a procedere con decisione nella metamorfosi dei suoi circoli in movimento elettorale. Il nome che prenderà questo movimento si vedrà più avanti: magari sarà proprio Partito delle Libertà, dipende dalla piega che assumeranno gli eventi. Comunque lo si voglia mettere, è il via libera che la «rossa» Brambilla si attendeva, mentre dentro il partito si susseguivano i pronunciamenti in suo favore, e andava assottigliandosi la schiera dei «duri e puri». Guarda caso, subito dopo la telefonata col Capo, è iniziata dentro Forza Italia la gara a riposizionarsi in base ai nuovi equilibri. Roberto Formigoni è stato tra i più lesti.
La Brambilla non lo fa impazzire come leader del nuovo partito, ha precisato Formigoni, e «Berlusconi non commetterà certo l’errore di assassinare Forza Italia», che è figlia sua. Ciò detto, pure il potente Governatore della Lombardia non trova nulla di male se il Cavaliere abbia ritenuto di «affiancare a Fi e agli altri partiti della nuova alleanza un’altra formazione, tipo i Circoli della libertà». Pista praticabile, per Formigoni, soprattutto se mostrerà di avere una consistenza elettorale.
Guido Crosetto, coordinatore azzurro in Piemonte, si stupisce dello stupore di molti: «A un nuovo partito Berlusconi pensa almeno da un anno e mezzo...», roba risaputa. Neppure lui stravede per MVB: «E’ una donna di carattere forte, e come tutti coloro che hanno carattere, la si accusa di cattivo carattere». Però non sarà la Brambilla l’ostacolo, assicura, in quanto il leader del nuovo partito può essere uno solo, «l’unico che vuole la gente», indovinate chi.
Perfino Fabrizio Cicchitto, numero due di Forza Italia, considerato da Michela Vittoria uno degli avversari più irriducibili, verso sera ha diffuso una nota il cui senso è: faccia pure la Brambilla il suo partitino, a condizione che non rubi i voti a Forza Italia, An e Lega, ma se li vada a pescare nella società civile. E soprattutto, aggiunge Cicchitto, a patto che il suo cespuglio non ambisca a diventare il famoso partito unico del centrodestra, perché queste sono faccende che debbono sbrigarsi tra loro Berlusconi, Bossi e Fini «sulla base di un processo politico consensuale e concordato». Cosa, peraltro, di là da venire. Già, gli alleati. Che non sembrano affatto entusiasti di quanto accade in Forza Italia. Da Alleanza nazionale sono piovute palle di cannone.
«Berlusconi lavori per unire senza creare equivoci», gli ha intimato secco il capogruppo al Senato, Matteoli. Come dire, eviti iniziative come quella della Brambilla. Severo Urso, deputato di An: «Il Partito delle Libertà non può essere una costola di Forza Italia e nemmeno una creatura solo di Berlusconi, anche se tutti lo riconosciamo come leader». E Gasparri, che pure del Cavaliere passa per amico: «Il progetto di PdL va coltivato seriamente» (sottinteso, senza affidarlo a MVB). Da registrare il commento, icastico, di Bossi: «Partito della Libertà? Per la libertà c’è solo la Lega...».
FONTE WWW.LASTAMPA.IT
Si precisa pure, nello stesso giro berlusconiano, che l’ipotesi di trasformare i Circoli della libertà in una forza elettorale (come aveva scritto La Stampa) «è vera», e che tutta la polemica è stata figlia di un «equivoco» poiché le notizie (nuovo partito e liste dei circoli) si sono sovrapposte, così qualcuno ha immaginato la nascita di un altro partito al posto di Forza Italia, con Berlusconi presidente e Brambilla alla segreteria... Sipario.
La prima persona informata della svolta è stata proprio lei, Maria Vittoria. Ieri mattina Berlusconi ha alzato il telefono per tranquillizzarla, per suggerirle prudenza nelle dichiarazioni, infine per invitarla a procedere con decisione nella metamorfosi dei suoi circoli in movimento elettorale. Il nome che prenderà questo movimento si vedrà più avanti: magari sarà proprio Partito delle Libertà, dipende dalla piega che assumeranno gli eventi. Comunque lo si voglia mettere, è il via libera che la «rossa» Brambilla si attendeva, mentre dentro il partito si susseguivano i pronunciamenti in suo favore, e andava assottigliandosi la schiera dei «duri e puri». Guarda caso, subito dopo la telefonata col Capo, è iniziata dentro Forza Italia la gara a riposizionarsi in base ai nuovi equilibri. Roberto Formigoni è stato tra i più lesti.
La Brambilla non lo fa impazzire come leader del nuovo partito, ha precisato Formigoni, e «Berlusconi non commetterà certo l’errore di assassinare Forza Italia», che è figlia sua. Ciò detto, pure il potente Governatore della Lombardia non trova nulla di male se il Cavaliere abbia ritenuto di «affiancare a Fi e agli altri partiti della nuova alleanza un’altra formazione, tipo i Circoli della libertà». Pista praticabile, per Formigoni, soprattutto se mostrerà di avere una consistenza elettorale.
Guido Crosetto, coordinatore azzurro in Piemonte, si stupisce dello stupore di molti: «A un nuovo partito Berlusconi pensa almeno da un anno e mezzo...», roba risaputa. Neppure lui stravede per MVB: «E’ una donna di carattere forte, e come tutti coloro che hanno carattere, la si accusa di cattivo carattere». Però non sarà la Brambilla l’ostacolo, assicura, in quanto il leader del nuovo partito può essere uno solo, «l’unico che vuole la gente», indovinate chi.
Perfino Fabrizio Cicchitto, numero due di Forza Italia, considerato da Michela Vittoria uno degli avversari più irriducibili, verso sera ha diffuso una nota il cui senso è: faccia pure la Brambilla il suo partitino, a condizione che non rubi i voti a Forza Italia, An e Lega, ma se li vada a pescare nella società civile. E soprattutto, aggiunge Cicchitto, a patto che il suo cespuglio non ambisca a diventare il famoso partito unico del centrodestra, perché queste sono faccende che debbono sbrigarsi tra loro Berlusconi, Bossi e Fini «sulla base di un processo politico consensuale e concordato». Cosa, peraltro, di là da venire. Già, gli alleati. Che non sembrano affatto entusiasti di quanto accade in Forza Italia. Da Alleanza nazionale sono piovute palle di cannone.
«Berlusconi lavori per unire senza creare equivoci», gli ha intimato secco il capogruppo al Senato, Matteoli. Come dire, eviti iniziative come quella della Brambilla. Severo Urso, deputato di An: «Il Partito delle Libertà non può essere una costola di Forza Italia e nemmeno una creatura solo di Berlusconi, anche se tutti lo riconosciamo come leader». E Gasparri, che pure del Cavaliere passa per amico: «Il progetto di PdL va coltivato seriamente» (sottinteso, senza affidarlo a MVB). Da registrare il commento, icastico, di Bossi: «Partito della Libertà? Per la libertà c’è solo la Lega...».
FONTE WWW.LASTAMPA.IT
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