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4.6.08

UNIPOL, RICHIESTA A PARLAMENTO EUROPEO USO TELEFONATE D'ALEMA

La Procura di Milano ha chiesto al Parlamento europeo "l'autorizzazione alla integrale utilizzazione", ai fini processuali, delle due telefonate intercorse nel luglio 2005 tra l'ex ministro Massimo D'Alema e l'ex presidente di Unipol Giovanni Consorte, intercettate nell'ambito dell'inchiesta sul tentativo di scalata da parte di Unipol a Bnl. La richiesta e' stata inoltrata al presidente del Parlamento Europeo, Hans-Gert Pottering, e riguarda le conversazioni tra D'Alema (non indagato), ai tempi parlamentare europeo, e l'ex numero uno della compagnia assicuratrice che invece era gia' indagato nelle inchieste milanesi. In contemporanea, il pm milanese Luigi Orsi, con i colleghi Giulia Perrotti ed Eugenio Fusco, ha chiesto il rinvio a giudizio per 45 indagati coinvolti nella vicenda del tentativo di acquisizione della Banca Nazionale del Lavoro. Tra le persone per cui e' stato chiesto il processo al gup Luigi Varanelli, oltre a Consorte e al suo vice Ivano Sacchetti, ci sono tra gli altri l'ex governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, l'ex capo della vigilanza di via Nazionale, Francesco Frasca, i manager all'epoca presidenti o amministratori di Bpi (come Gianpiero Fiorani) e delle Popolari di Reggio Emilia, Vicenza e di Carige, il finanziere Emilio Gnutti, e anche le societa' (iscritte per la legge 231/2001) tra cui Unipol, Bpi, Credit Suisse, First Boston e Nomura Bank. Le telefonate tra D'Alema e Consorte, la scorsa estate, vennero fatte trascrivere per l'autorizzazione dal gip Clementina Forleo, insieme a quelle fra altri parlamentari e alcuni indagati nell'inchiesta sulle scalate bancarie, e furono al centro di parecchie polemiche. Le intercettazioni che riguardano la vicenda Bnl-Unipol sono quelle di Piero Fassino, Nicola Latorre e Massimo D'Alema. La Camera aveva dato l'autorizzazione all'utilizzo solo per le telefonato di Fassino mentre il Senato non si e' ancora pronunciato per quelle di Latorre. Per D'Alema, essendo ai tempi delle telefonate parlamentare europeo, il pm Orsi ha inviato la richiesta direttamente a Strasburgo senza passare attraverso il giudice in quanto si ritiene che la legge Boato non e' applicabile in questo caso. A seconda di quel che decideranno il Parlamento europeo e Palazzo Madama, la Procura stabilira' il da farsi nei confronti di D'Alema e di Latorre.

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