E oggi alla festa arriva Berlusconi

L’ex premier e leader della Casa delle libertà è pronto al confronto con i moderati della maggioranza

PUNTI di contatto fra Forza Italia e Margherita, missione in Libano, ma anche conflitto di interessi e finanziaria. Silvio Berlusconi è pronto al confronto con il leader Dl (Democrazia & Libertà) Francesco Rutelli, previsto per oggi alla festa nazionale della Margherita a Caorle. Resta una sola incognita: ovvero se il Cavaliere rinnoverà l’invito a Rutelli di abbandonare Prodi per unirsi ai moderati del centrodestra. Il presidente di Forza Italia, ancora nel buen retiro sardo di Villa la Certosa, ha passato la giornata a preparare il suo intervento di oggi. La seconda uscita del Cavaliere dalla ripresa dell’attività, dopo quella del meeting di Rimini, sul palcoscenico della politica. Berlusconi, a quanto si apprende, vorrebbe incentrare il suo intervento su ciò che lega Forza Italia e la Margherita. I punti di contatto fra i due partiti, per il presidente di Fi, sono infatti molti. A cominciare dal moderatismo, sia in politica interna che in politica estera, e dalla consapevolezza della necessità di riforme sia in campo economico che sociale. Oltre a ciò, spiega un parlamentare molto ascoltato da Berlusconi, la paura che nella coalizione di governo «conti più la sinistra estrema, che quella riformista». Alcuni, poi, assicurano che in questo contesto, l’ex premier non perderà occasione per rinnovare l’invito a Rutelli - già espresso prima delle elezioni - di abbandonare Prodi e la sua «alleanza con la sinistra estrema» per unirsi ai «veri moderati», che «sono solo» nel centrodestra. D’altro canti inviti di questo genere sono già stati fatti in diverse occasioni. In privato Berlusconi confessò a Rutelli che nella campagna elettorale del 2001 (quella vinta dal Cavaliere), l’ex sindaco di Roma aveva risucchiato molti voti che sembravano destinati al centrodestra. Ma l’ex premier potrebbe anche sottolineare quello che ha spiegato in più occasioni a proposito dei centristi della Cdl. E ovvero che i moderati nell’Unione sono solo di contorno, mentre nella sua coalizione sono destinati a guidare l’intero schieramento. Berlusconi, inoltre, nella sua prima (e per ora unica) uscita pubblica dopo la pausa estiva, a Rimini appunto, aveva usato termini forti. A proposito delll’immigrazione aveva detto: «L’Italia agli italiani». spiegando di immaginare un Paese anzitutto «cristiano». Temi che potrebbe rilanciare nella sua giornata in quel di Caorle, dove il capo di Forza Italia potrebbe ammiccare all’ala cattolica della Margherita. Inevitabile, poi, un accenno al rinnovato desiderio della maggioranza di fare una legge sul conflitto di interessi. «Berlusconi ribadirà la linea espressa da Confalonieri qualche giorno fa e cioè il diritto di Mediaset di restare sul mercato», assicura chi ha avuto modo di sentire l’ex presidente del Consiglio. Quanto alla Finanziaria, Berlusconi ha un’idea ben precisa: la Cdl non potrà appoggiare una manovrà «tutta tagli e tasse» come quella allo studio del governo, ribadiscono fonti parlamentari azzurre. Infine, sul Libano, il Cavaliere confermerà la linea di sostegno alla missione di pace italiana, chiedendo però al governo garanzie sulle regole di ingaggio. Per Berlusconi si tratta di una prova inedita. È la prima volta, in pratica, che si trova ad affrontare un pubblico dichiaratamente «nemico». Per ora è andato principalmente in casa degli alleati, dalle categorie o movimenti più o meno vicini alla Cdl. Venerdì scorso alla Festa dell’Unità è stato chiesto a Piero Fassino quando inviterà Berlusconi. Alla sola domanda dalla sala è partita una sparata di fischi. Tuttavia, Berlusconi è Berlusconi. E non è possibile escludere colpi a sorpresa. In un esordio analogo, alla conferenza programmatica di An nel 1998 a Verona, si presentò con scatoloni del «Libro nero del Comunismo» che fece distribuire al pubblico. Conquistandolo. Da allora dalle fila della destra la sua leadership è stata sempre meno in discussione. (www.iltempo.it)