Sui media è Berlusconi day..e Casini corre ai ripari
Insomma, a guardare i tg e a sfogliare i giornali, pare proprio che l’apertura del congresso dell’Udc si sia trasformata in una sorta di Berlusconi-day. O, per usare le parole di Rocco Buttiglione, «sembra che il partito abbia calato le braghe e che sia lui il leader». Il tutto, anche grazie al Cavaliere che nel lasciare la Nuova fiera di Roma ha dispensato venti e passa minuti di dichiarazioni ai cronisti che lo circondavano, sapendo bene che così facendo avrebbe quasi certamente «rubato» la scena.
Così, mentre l’ex premier s’invola per San Pietroburgo per un weekend nelle dacie del palazzo di Costantino a Strelna in compagnia di Vladimir Putin, Casini si trova alle prese con un congresso che rischia di «berlusconizzarsi». Per questo, con la consueta abilità, il leader dell’Udc passa subito ai ripari. E nella seconda giornata dedicata agli interventi dei delegati, con i riflettori che rischiano di soffermarsi troppo su Carlo Giovanardi (candidato alla segretaria in alternativa a Cesa e deciso sostenitore della linea del Cavaliere), sono Buttiglione prima e Cesa poi a riportare la barra al centro. Il primo a dire che «Berlusconi è un grande amico ma è il passato», il secondo a ripetere che «le opposizioni restano due». Insomma, il messaggio è chiaro. «Era naturale», spiega il segretario centrista, che l’ex premier «avesse i nostri applausi». E poi, ci tiene ad aggiungere, al Cavaliere «lo avevo preannunciato perché era un po’ preoccupato... ». Oggi la palla passerà a Casini. Che, fa sapere il suo entourage, farà «un intervento sulla falsa riga di Cesa». Insomma, nessuna apertura all’Unione ma anche una netta presa di distanze dall’opposizione «populista». Come vuole la vecchia scuola dc, però, sarà soprattutto una questione di toni e sfumature.
fonte www.ilgiornale.it
Così, mentre l’ex premier s’invola per San Pietroburgo per un weekend nelle dacie del palazzo di Costantino a Strelna in compagnia di Vladimir Putin, Casini si trova alle prese con un congresso che rischia di «berlusconizzarsi». Per questo, con la consueta abilità, il leader dell’Udc passa subito ai ripari. E nella seconda giornata dedicata agli interventi dei delegati, con i riflettori che rischiano di soffermarsi troppo su Carlo Giovanardi (candidato alla segretaria in alternativa a Cesa e deciso sostenitore della linea del Cavaliere), sono Buttiglione prima e Cesa poi a riportare la barra al centro. Il primo a dire che «Berlusconi è un grande amico ma è il passato», il secondo a ripetere che «le opposizioni restano due». Insomma, il messaggio è chiaro. «Era naturale», spiega il segretario centrista, che l’ex premier «avesse i nostri applausi». E poi, ci tiene ad aggiungere, al Cavaliere «lo avevo preannunciato perché era un po’ preoccupato... ». Oggi la palla passerà a Casini. Che, fa sapere il suo entourage, farà «un intervento sulla falsa riga di Cesa». Insomma, nessuna apertura all’Unione ma anche una netta presa di distanze dall’opposizione «populista». Come vuole la vecchia scuola dc, però, sarà soprattutto una questione di toni e sfumature.
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