Ed ora nella CDL ??????
Veltroni: con Berlusconi ci sfideremo nel 2011 - Il Giornale
Cominciamo dal bene. Si accorcia la vita del governo Prodi, in pratica si andrà alle elezioni anticipate. Non è infatti pensabile una lunga coabitazione Prodi-Veltroni: quest’ultimo ne uscirebbe logorato e prenderebbe su di sé tutte le magagne del premier e del governo. Elezioni anticipate sono un’ottima notizia per il centrodestra, e per Berlusconi in particolare: gli consentono infatti di porre di nuovo la propria candidatura senza troppe obiezioni.
Ma quando votare? Molti parlano già nel 2008, a primavera, cosa che consentirebbe a Veltroni di sfruttare al massimo l’effetto novità, nonché di evitare il referendum sulla legge elettorale. In questo caso Berlusconi sarebbe automaticamente il candidato della Cdl, sia pure tra gli inevitabili mugugni degli alleati.
Discorso leggermente diverso se si arriva al 2009. E non solo perché il Cavaliere avrebbe un anno in più. Il Parlamento che venisse eletto nella primavera 2009 nominerebbe a sua volta il futuro capo dello Stato, il successore di Giorgio Napolitano il cui mandato scade a giugno 2013. Facile immaginare che Berlusconi voglia puntare al Quirinale, così come del resto Prodi. In questo caso per Berlusconi (se vincesse) si imporrebbe una sorta di staffetta a palazzo Chigi, il che dovrebbe prevedere un ticket elettorale.
Con chi? Qui si entra nell’area dei problemi. La scelta del vice dovrebbe cadere su un personaggio anagraficamente o politicamente equivalente a Veltroni: insomma, o Gianfranco Fini o Pier Ferdinando Casini. C’è anche la possibilità di un outsider di lusso: Luca di Montezemolo nel 2009 sarà libero da impegni confindustriali, e forse anche dalla Fiat. Ma la cosa appare complicata e indigeribile per gli alleati del centrodestra.
Altro problema per la Cdl, e per Berlusconi in particolare, potrebbe essere l’anagrafe. Tra i due ci sono 18 anni di differenza: ma se valgono impatto e capacità mediatica di entrambi, questo scarto si riduce sensibilmente. Comunque è evidente che gli strateghi elettorali del Cavaliere dovranno studiare adeguate contromisure, dialettiche e non (lo stanno già facendo: il discorso “Veltroni è in politica da più anni di Berlusconi” serve proprio a questo).
Infine Veltroni ha promesso che non demonizzerà l’avversario. Per Berlusconi è una buona notizia. Deve però a sua volta dismettere l’ideologia, i toni troppo accesi e scendere sul terreno delle cose concrete. Gli argomenti - dalle tasse alla sicurezza - non gli mancano, e glieli ha forniti proprio Prodi. E il vantaggio nei sondaggi è ancora notevole. Ma l’eccessiva sicurezza gioca brutti scherzi: Veltroni ha dalla sua l’effetto novità, la voglia di riscossa del “popolo della sinistra”, un linguaggio certamente moderno e una sua diabolica abilità nel cercare e ottenere consenso. Mai sottovalutare i troppo buoni, veri o finti che siano.
Fonte PANORAMA
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