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21.6.08

Casini: in piazza con Veltroni non ci vado !

Dov'è finito Casini??? Niente paura.... c'è c'è ....posto questo articolo di Ugo Magri de LA STAMPA di oggi.



Gli echi del premier che mette sotto tiro i pm raggiungono Pier Ferdinando Casini mentre il leader dell'Udc sta presiedendo a Ginevra l'Unione Interparlamentare. «Non ho mai creduto ai complotti giudiziari», fatica a trattenere lo sconcerto, «e credo che la sindrome di accerchiamento, magari instillata dall’eccesso di zelo di qualche consigliere, possa essere solo dannosa per Berlusconi. Senz'altro lo è per l'Italia».

Ci risiamo col Cavaliere che vorrebbe l'impunità...
«Sinceramente, non è questo a preoccuparmi. In molti paesi i processi delle alte cariche dello Stato vengono congelati fino alla fine del mandato. Mi allarmo di più quando si inserisce la sospensione dei processi in un decreto che riguarda la sicurezza. E' uno sfregio al Capo dello Stato e alle regole del gioco. Io credo che si dovrebbe fare un patto chiaro: l'opposizione non fa ostruzionismo a un eventuale lodo Schifani, la maggioranza rinuncia all'escamotage degli emendamenti al decreto legge. Lo troverei un contributo utile alla civiltà del confronto politico».

Veltroni annuncia una manifestazione contro il governo. Aderirete?
«Una nostra partecipazione non è nel novero delle cose possibili. Però, sono sincero, non mi interessa molto».

Nemmeno se il Pd porterà in piazza milioni di persone?
«Ne prenderei atto con rispetto, senza demonizzare e senza mitizzare. Una manifestazione come quelle che fece lo stesso Berlusconi, partecipate e vivaci, avrà sempre il valore positivo di un evento democratico. Ma restiamo sul piano, pur legittimo, della propaganda».

Invece?
«Con tutto il rispetto, penso che il vero problema di Veltroni sia una seria riflessione autocritica sull’ idea bipartitica e sul modello istituzionale che va prendendo piede in Italia. Entrambi rischiano di produrre l’opposizione che un tempo si sarebbe definita “di Sua Maestà”».

Che abbaia senza mordere?
«Che fa comodo soltanto a chi oggi governa. Cioè a Berlusconi. E che magari ondeggia tra l'abbraccio e la piazza».

Eppure Veltroni elegge voi dell'Udc a interlocutori privilegiati...
«Constato con grande piacere questa attenzione. La trovo anche logica, perché la concertazione tra le opposizioni serve in molti passaggi della vita parlamentare, e non solo. Però altro è il punto centrale su cui chiedo a Veltroni un chiarimento. Gli italiani vogliono la semplificazione politica, non l'annullamento di tutto ciò che esula dai maggiori partiti».

Cosa non le è piaciuto?
«La trovata del Vassallum prima delle elezioni, quando invece si sarebbe potuti arrivare a un sistema tedesco molto meglio rappresentativo della società italiana. E' vero che questa proposta fu sul tavolo di Marini, ma vi arrivò ormai fuori tempo massimo. Gli stessi progetti di cui si vagheggia per le europee, prevedono l'abolizione delle preferenze, così un paio di persone potranno designare da sole perfino la nostra rappresentanza in Europa. E non parliamo dello Statuto dell’opposizione, perché veramente ci sarebbe da sorridere...».

Altri esempi?
«La costituzione del governo-ombra sembra concepita apposta per limitare la dialettica ai soli Pdl e Pd, dimenticando come fuori dei due maggiori partiti ci sia pur sempre un 30 per cento di elettori. E il bipartitismo si riflette negativamente nella tivù pubblica, dove ci sono mosche cocchiere che, per accreditarsi in vista delle nuove nomine, annullano tutte le altre identità».

A chi si riferisce?
«Basta aprire certi tigì: il 90 per cento è dedicato a governo e governo-ombra. Per il Pd continuare su questa strada significa il più grande dei favori a Berlusconi. Poi possono fare tutte le manifestazioni di massa che vogliono...».

La sorprende che Bossi crei problemi al Cavaliere?
«E' stato Berlusconi a mettere la Lega in una posizione privilegiata. Oggi Bossi è determinante, e ha il dovere di portare risultati eclatanti ai suoi elettori: non gli basterà più qualche plastica facciale sul federalismo. Altrimenti già alle prossime europee se lo scorda di riprendere i voti di due mesi fa».

Con Berlusconi vi siete appena parlati. Come l'ha trovato?
«Abbastanza preoccupato dai problemi che ha di fronte. Il che mi sembra positivo, altrimenti sarebbe un incosciente».

La manovra economica è stata approvata in 9 minuti e mezzo...
«Sì, così in fretta che metà delle norme devono ancora essere scritte. Un esempio di politica spettacolo. Aspettiamo di leggerle, quando sarà possibile».

Avances verso di voi?

«Non sono all'ordine del giorno».

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