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8.7.06

Fitto: solo dai giornali so cosa "avrei fatto"



Posso dire con serenità e con assoluta certezza di essere completamente estraneo a tutta la vicenda. Quanto poi alla presunta parentela tra la mia famiglia e il gruppo di imprenditori interessato alla vicenda, siamo davvero alla follia!

Apprendo, come è ormai triste consuetudine dalla stampa, i dettagli dell’inchiesta nell’ambito della quale sono indagato. Ma, purtroppo, questo è il Paese in cui viviamo.

Io, intanto, continuo ad essere in possesso solo dell’atto notificatomi ieri, ossia un avviso di garanzia, nel quale mi viene semplicemente comunicato che sono indagato in concorso con altre persone (di cui non si fanno i nomi), in base agli articoli 353 C.P. e 228 L.F. (senza che mi venga detto nell’ambito di quale inchiesta). Né, tanto meno, mi è stata notificata alcuna documentazione aggiuntiva dalla quale poter desumere cosa avrei fatto. Documentazione che, corredata dalla solita corposa mole di intercettazioni telefoniche, è evidentemente stata consegnata alla stampa che oggi ne dà ampia pubblicazione.

E, alla luce di questo, chiedo ufficialmente e cortesemente di poter entrare anch’io in questo dialogo tra Giustizia penale e giornalisti, dando vita ad una sorta di triangolazione che mi appare l’unica strada per poter avere accesso agli atti dell’inchiesta in cui ho appreso di essere coinvolto. Nella mia attuale condizione di “indagato”, credo di avere diritto di leggere quegli atti, almeno quanto l’opinione pubblica ha diritto di conoscerli.

Comunque, dopo aver appreso dai giornali di oggi cosa avrei fatto, posso dire con serenità e con assoluta certezza di essere completamente estraneo a tutta la vicenda. Quanto poi alla presunta parentela tra la mia famiglia e il gruppo di imprenditori interessato alla vicenda, siamo davvero alla follia!

Per quanto sia allucinante da parte mia dover raccontare i dettagli della mia vita privata, preciso che all’epoca dei fatti oggetto dell’inchiesta, per un primo periodo non conoscevo neanche la mia attuale moglie e per il resto non ero ancora sposato e, anche se lo fossi stato, mi corre l’obbligo di chiarire che l’imprenditore Brizio – Montinari, che conosco e stimo, non ha alcun tipo di parentela con mia moglie.

Mi auguro che questa mia smentita di una parentela che non esiste ma che è stata data per certa oggi nei titoli di prima pagina della stampa locale, trovi domani analogo risalto.


On. Raffaele Fitto - tratto da www.brindisisera.it


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