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5.5.06

Senato, Marini eletto presidente

Il senatore del centrosinistra Franco Marini è stato eletto presidente del Senato. Alla terza votazione ha ottenuto 165 voti, contro i 156 di Giulio Andreotti. Una sola scheda bianca. La maggioranza necessaria per essere eletto, dato che avevano votato tutti i senatori, era sempre di 162 voti anche se in teoria, se i voti espressi fossero stati meno, ne poteva bastare un numero inferiore.
Il neopresidente del Senato Franco Marini (Liverani)
Il neopresidente del Senato Franco Marini
IL DISCORSO - Marini, una volta insediato, ha pronunciato il consueto discorso di inizio mandato: «Permettetemi un ricordo commosso per le vittime di Nassiriya. Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno dato il loro consenso, ma anche quanti hanno votato per il presidente Andreotti. Guardando ai fatti, sono stato eletto dalla maggioranza politica che ha vinto le elezioni, ma sarò il presidente di tutto il Senato, con grande attenzione e rispetto per le prerogative della maggioranza e dell'opposizione nel rispetto della democrazia popolare. Il 9 e 10 aprile oltre 38 milioni di italiani hanno votato con una partecipazione eccezionale. La nostra è una democrazia forte e salda come tali sono le nostre istituzioni. Le stesse forze politiche sono oggi chiamate a svolgere il loro compito con impegno. Le sfide che ci troveremo ad afrontare chiedono grande efficienza al nostro lavoro. La forza di una democrazia matura come la nostra chiede a tutti di saper convergere nelle grandi scelte che coinvolgono il Paese. Non voglio evocare intese che non ci sono, ma richiamare una grande senso di responsabilità e la ricerca di un impegno comune alla risoluzione dei problemi. Dobbiamo operare insieme per il bene comune della nostra Patria. La nostra ferma collocazione nelle alleanze atlantiche non ci deve impedire di muoverci liberamente nelle nuove regioni del mondo. Dobbiamo stabilire una nuova e forte coesione sociale. Più sviluppo e più coesione sociale è la sfida difficile che dobbiamo affrontare e vincere». Poi Marini ha aggiunto rivolto ai senatori eletti all'estero «Finalmente benvenuti tra noi».
ELETTO - Dopo le votazioni di venerdì (tre complessivamente di cui una ripetuta), Marini dunque ce l'ha fatta. A differenza delle prime due votazioni che richiedevano la conquista della maggioranza assoluta dei seggi per l'elezione, nella terza era sufficiente la maggioranza assoluta dei voti dei presenti, computando tra i voti anche le schede bianche. Di fatto però avendo votato tutti e 322 i senatori, la maggioranza necessaria era ancora di 162 voti, quota superata da Marini.
Marini aveva sfiorato nel corso della seconda votazione l'elezione, sfuggitagli per la contestazione avvenuta su un paio di schede sui quali era stato apposto il nome Francesco Marini e non Franco.
Forti contestazioni erano state espresse da parte del centrodestra nei confronti dell'operato del presidente provvisorio Oscar Luigi Scalfaro. Secondo il leader diAn Gianfranco Fini «Il comportamento di Scalfaro è stato indecente».
L'INTERVENTO DI COSSIGA - Prima della terza votazione è intervenuto il senatore a vita Francesco Cossiga, che dopo aver dichiarato ai giornalisti «Oggi vincerà Marini», ha fornito una sua proposta per far uscire le istituzioni «dal ridicolo che potrebbe ucciderle». «Una idea - ha spiegato Cossiga - mi è venuta per risolvere il ridicolo problema che è sorto nelle elezioni del presidente del Senato ed è la seguente: il presidente provvisorio del Senato, con l'autoritá che gli deriva dalle alte cariche ricoperte e dalla sua fama di uomo e magistrato integerrimo, dovrebbe proporre al di fuori del regolamento vigente, quale patto tra gentiluomini tra gli attuali elettori, le seguenti istruzioni per esprimere il voto: 1) possono essere votati alla presidenza del Senato esclusivamente membri di esso; 2) il nome e cognome devono essere indicati nella forma che risulta ufficialmente dal registro dei senatori; 3) si può usare il solo cognome esclusivamente se a quel cognome corrisponde una sola persona; se più persone hanno lo stesso cognome deve essere indicato anche il nome; alla indicazione quando sufficiente del solo cognome o quando necessaria del nome e cognome non deve aggiungersi nè alcun abbreviativo o nomignolo, salvo che esso non faccia parte ufficialmente della iscrizione del nome nei registri».

tratto da www.corriere.it

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