: Politica Libera :

Blog QUOTIDIANO dedicato alla Politica ITALIANA.On line da febbraio 2006

16.3.08

Bertinotti:non ho nostalgia di Prodi


Nessuna "nostalgia di Prodi" che ha fatto bene alcune cose, come la politica estera, ma ha "sbagliato tutto sulla precarietà". Nel corso del programma 'In mezz'orà, Fausto Bertinotti ripercorre i due anni di governo del centrosinistra, "che ha fallito essenzialmente nel non aver portato avanti una chiara discontinuità con il governo Berlusconi". Bertinotti difende il ruolo della sinistra "che - dice - è stata generosissima nel sostegno all'azione del governo, anche quando non ci piaceva". Ma Prodi "é caduto da destra - ci tiene a sottolineare - dopo mesi di ricatto delle ali moderate, dai Dini e dai Mastella, che hanno impedito di approvare provvedimenti come i Dico" o la redistribuzione del 'tesoretto'. Per il candidato premier della Sinistra Arcobaleno "la critica della sinistra è iniziata proprio con la discussione della riforma delle pensioni. L'accordo con le parti sociali era bruttino - conclude - ma la parte sul mercato del lavoro era brutta e basta".
Avviso a veltroni: i nostri voti saranno "utili" "Negli ultimi giorni i sondaggi ci danno in crescita di due punti e mezzo. Certo, partiamo da dati più alti, ma nel frattempo è cambiato tutto, in Italia e nel mondo". Lo dice Fausto Bertinotti, intervenendo alla trasmissione "In mezz'ora". Il candidato premier della Sinistra Arcobaleno rigetta gli appelli al "voto utile" che vengono dal Pd, e spiega: "Saremmo utili sia se vincerà Berlusconi, sia se, ipotesi improbabile, vincerà il Pd: non voglio fare l'uccello del malaugurio, ma le distanze tra i due partiti sono grandi". "Se vincerà Berlusconi - sottolinea - la sinistra potrebbe trovare convergenze con il Pd per contrastare i progetti della destra, come accadde quando Berlusconi voleva modificare lo statuto dei lavoratori. Se vincerà il Pd saremo una critica da sinistra per impedire la grande coalizione, che è nelle corde dei due partiti maggiori e che sarebbe il modo per far governare i poteri forti". Bertinotti nega che ci possa essere un pareggio al Senato: "Questa è una tesi a supporto della grande coalizione". E respinge l'idea, avanzata dall'intervistatrice, di un voto disgiunto da parte dei sostenitori della sinistra: alla Camera per l'Arcobaleno e al Senato per il Pd. "E' una tesi strumentale di chi vuole il nostro voto. E poi al Senato non è così: per esempio, in una grande regione del Nord, noi siamo vicini alla soglia di sbarramento dell'8%. Se la superiamo prendiamo 4 senatori; se invece non la superiamo, i senatori vanno 3 alla destra e uno al Pd. Converrebbe davvero al Pd far avere 3 senatori in più al Pdl?".

fonte WWW.ILGIORNALE.IT

Etichette: , , , ,

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page