FINI, VELTRONI NON PARLA DI PRODI ALTRIMENTI GLI SGONFIANO RUOTE PULLMAN
(Adnkronos) - "Veltroni ha difficolta' a dire che Romano Prodi ha fatto bene. Ma perche' non ne parla? Perche' se ne parla il pullman glielo fermano e gli sgonfiano le ruote". Lo ha detto il leader di An Gianfranco Fini nel corso del dibattito a 'Porta a porta' con il ministro della Famiglia Rosy Bindi.
Il leader di An chiarisce: ''Non ho fatto scelte per motivi personali. Con Berlusconi puntiamo a fare un nuovo partito''. Veltroni? ''Mi pare il mago Houdini, cerca di nascondere la realtà''
"Il programma del Pdl verrà presentato nei prossimi giorni anche per obbligo di legge. Sarà la dimostrazione della volontà del Pdl di risolvere i problemi concreti: non sarà un libro dei sogni ma una serie di impegni precisi, che potranno essere realizzati concretamente". Lo annuncia il leader di An, Gianfranco Fini, oggi in Veneto, dicendosi "ottimista" sul fatto che l'elettore di Alleanza nazionale accetti le novità che caratterizzano questa corsa al voto di primavera.
An e il Pdl - ''E' chiaro che è stato tutto molto repentino - spiega infatti Fini - Ma non è la prima volta che l'elettore di destra dimostra di capire quali sono le nostre decisioni: il tempo è galantuomo''. Anche perché, rimarca l'ex vicepremier, ''l'identità non è un simbolo ma sono i valori. E il programma del Pdl verterà su quelli che sono i valori di sempre di An: dignità nazionale, legalità, economia sociale e di mercato e selezione per merito".
Nessuna scelta personale - Fini sottolinea quindi che la decisione di confluire nel Pdl "non è stata una scelta per motivi personale. Non credo di avere mai fatto scelte per motivi personali", tiene a ribadire. Quanto a una sua futura leadership del Popolo delle Libertà, precisa: ''Non credo a dinastie monarchiche, io sono repubblicano. L'importante è dare all'Italia un futuro grazie a una lista e a un gruppo parlamentare e quindi a un partito che ha come obiettivo il 35-40% dei consensi".
Verso un nuovo partito - Il presidente del partito di via della Scrofa puntualizza ancora: "An non confluisce nel Pdl. Con Berlusconi puntiamo a fare un nuovo partito che, mi auguro, verrà deciso in autunno dai congressi e un unico gruppo parlamentare. Non da oggi sono convinto che il futuro del Paese sia bipolare''.
La polemica con l'Udc - "La politica è qualcosa di più alto rispetto ai confronti tra le persone", spiega ancora il numero uno di An venendo alle polemiche, anche personali, con il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini dopo il suo no al Popolo delle libertà. "Non è vero - assicura Fini - che all'Udc abbiamo detto 'prendere o lasciare': abbiamo chiesto come ad altri se erano pronti a discutere a partire da zero, garantendo i valori del Ppe''. E' stato il partito di via Due Macelli ''che non ha accettato di mettersi intorno al tavolo e di discutere. La motivazione non poteva essere quella legata all'identità del simbolo".
Giovani candidati - E a chi gli chiede come il Pdl risponderà alla candidatura di Matteo Colannino nelle liste del Pd, Fini replica: "Noi in Parlamento abbiamo già tanti giovani. A differenza di quello che sta cercando di fare Veltroni, non credo che il Pdl abbia bisogno di specchietti per le allodole". "Per certi aspetti - spiega ancora Fini - condivido le dichiarazioni di De Mita: la selezione non può essere fatta per età ma per intelligenza e credibilità". "Io sono in Parlamento dall'83 - ricorda 'ex titolare della Farnesina - dunque da 25 anni, e ho 56 anni: sono troppo vecchio o troppo giovane?". In ogni caso il problema del rinnovamento complessivo deve essere legato ''alla competenza e al merito'', mentre "la selezione deve partire dal basso".
Sondaggi e Veltroni- "Veltroni parla di recupero? Se non parla di quello, di cosa deve parlare... . Ma - ironizza Fini - Veltroni mi pare il mago Houdinì, cerca di nascondere che al governo del Paese c'è il suo partito, il Pd. Invece parla come se al governo ci fossimo noi: al governo c'è Prodi che è stato il fondatore del Pd. Lui - taglia corto l'ex ministro degli Esteri riferendosi ancora a Veltroni - cerca di nascondere la realtà dentro al suo pullman".
Ferrara e lista pro life - Infine una battuta sul direttore del 'Foglio' e la sua lista per la vita. "Quella di Ferrara mi sembra un'operazione spregiudicata - commenta Fini - Il che non vuol dire che non si debba discutere della 194 e dell'aborto. Sono contrario all'aborto, ma la legge 194 va fatta rispettare in toto".
An e il Pdl - ''E' chiaro che è stato tutto molto repentino - spiega infatti Fini - Ma non è la prima volta che l'elettore di destra dimostra di capire quali sono le nostre decisioni: il tempo è galantuomo''. Anche perché, rimarca l'ex vicepremier, ''l'identità non è un simbolo ma sono i valori. E il programma del Pdl verterà su quelli che sono i valori di sempre di An: dignità nazionale, legalità, economia sociale e di mercato e selezione per merito".
Nessuna scelta personale - Fini sottolinea quindi che la decisione di confluire nel Pdl "non è stata una scelta per motivi personale. Non credo di avere mai fatto scelte per motivi personali", tiene a ribadire. Quanto a una sua futura leadership del Popolo delle Libertà, precisa: ''Non credo a dinastie monarchiche, io sono repubblicano. L'importante è dare all'Italia un futuro grazie a una lista e a un gruppo parlamentare e quindi a un partito che ha come obiettivo il 35-40% dei consensi".
Verso un nuovo partito - Il presidente del partito di via della Scrofa puntualizza ancora: "An non confluisce nel Pdl. Con Berlusconi puntiamo a fare un nuovo partito che, mi auguro, verrà deciso in autunno dai congressi e un unico gruppo parlamentare. Non da oggi sono convinto che il futuro del Paese sia bipolare''.
La polemica con l'Udc - "La politica è qualcosa di più alto rispetto ai confronti tra le persone", spiega ancora il numero uno di An venendo alle polemiche, anche personali, con il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini dopo il suo no al Popolo delle libertà. "Non è vero - assicura Fini - che all'Udc abbiamo detto 'prendere o lasciare': abbiamo chiesto come ad altri se erano pronti a discutere a partire da zero, garantendo i valori del Ppe''. E' stato il partito di via Due Macelli ''che non ha accettato di mettersi intorno al tavolo e di discutere. La motivazione non poteva essere quella legata all'identità del simbolo".
Giovani candidati - E a chi gli chiede come il Pdl risponderà alla candidatura di Matteo Colannino nelle liste del Pd, Fini replica: "Noi in Parlamento abbiamo già tanti giovani. A differenza di quello che sta cercando di fare Veltroni, non credo che il Pdl abbia bisogno di specchietti per le allodole". "Per certi aspetti - spiega ancora Fini - condivido le dichiarazioni di De Mita: la selezione non può essere fatta per età ma per intelligenza e credibilità". "Io sono in Parlamento dall'83 - ricorda 'ex titolare della Farnesina - dunque da 25 anni, e ho 56 anni: sono troppo vecchio o troppo giovane?". In ogni caso il problema del rinnovamento complessivo deve essere legato ''alla competenza e al merito'', mentre "la selezione deve partire dal basso".
Sondaggi e Veltroni- "Veltroni parla di recupero? Se non parla di quello, di cosa deve parlare... . Ma - ironizza Fini - Veltroni mi pare il mago Houdinì, cerca di nascondere che al governo del Paese c'è il suo partito, il Pd. Invece parla come se al governo ci fossimo noi: al governo c'è Prodi che è stato il fondatore del Pd. Lui - taglia corto l'ex ministro degli Esteri riferendosi ancora a Veltroni - cerca di nascondere la realtà dentro al suo pullman".
Ferrara e lista pro life - Infine una battuta sul direttore del 'Foglio' e la sua lista per la vita. "Quella di Ferrara mi sembra un'operazione spregiudicata - commenta Fini - Il che non vuol dire che non si debba discutere della 194 e dell'aborto. Sono contrario all'aborto, ma la legge 194 va fatta rispettare in toto".
Etichette: fini, politiche 2008, popolo della libertà, veltroni
0 Commenti:
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page