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Blog QUOTIDIANO dedicato alla Politica ITALIANA.On line da febbraio 2006

13.7.06

L'Italia è in festa, Silvio no



L'Italia trionfa, è in festa. Ma Silvio è ancora livido e arrabbiato.



In tutti i festeggiamenti di questi giorni emergono due note stonate: la prima, classica, cretinata di Calderoli. Che dopo il match ha commentato:"È una vittoria della nostra identità, contro una squadra che ha perso schierando negri, islamici e comunisti»". Premesso che è curioso come l'ex ministro (mamma mia, sembra un incubo, un ex ministro che si esprime così!), quando fa comodo, perda l'identità padana e tifi Italia. Considerando poi che i "terroni" sono la maggioranza degli azzurri, non dovrebbe festeggiare. Ma ormai le identità si cambiano come i vestiti, e ognuno indossa quella che gli fa più comodo. Intanto l'ambasciatore francese (e la civiltà italiana) aspettano ancora le scuse per le parole razziste di Calderoli.

L'altra nota stonata è quella di Berlusconi. C'è chi lo odia e chi lo ama. Ma nessuno può negare che la sua forza sia nella sua umanità e nella sua simpatia umana. Nel suo sapersi mostrare popolare e popolano, uomo qualunque. Ma dalle elezioni perse, non sembra più lui. Sorride molto meno, è sempre incavolato. Non ha accettato la sconfitta elettorale. Dopo le altre due scoppole delle elezioni locali e del referendum poi, si è chiuso nella sua torre, e non sembra più capace di tornare a essere il giocherellone che gli italiani apprezzano. Niente. Neanche dopo la vittoria dei mondiali, neanche una parola. Lui, che ha tessuto l'elogio del disimpegno - contro i grigi politici che non pensano ad altro che alla politica - non sembra più in contatto con l'Italia vera. Se perfino la vittoria dell'Italia non lo scalda, la questione si fa grave. Dove è finito il Berlusconi ottimista e sorridente? Dove è finito il leader della gente, che amava mischiarsi alla folla? Quelli pieni di livore e di odio erano i comunisti, caro Silvio. E tu così facendo ti stai trasformando nel tuo peggiore incubo. Dài, esci dalla tua torre, e torna a non prenderti troppo sul serio. L'autoironia è stata uno dei tuoi punti forti, ma non si può applicarla solo quando si è vincenti.

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