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22.3.06

Rutelli-Casini, duello su tasse e famiglia

Moderati contro. Faccia a faccia in tv tra Francesco Rutelli e Pierferdinando Casini. Si parte dibattendo di famiglia, di bonus bebè, di aiuti per le giovani coppie per trovare casa, e via dicendo. Insomma, il campo di gioco nella quale sia il presidente della Margherita sia il leader Udc corrono, e sgomitano, per ottenere voti e consensi. FAMIGLIA - «La famiglia oggi - sottolinea Casini - è abbandonata». Naturalmente «quando parlo di famiglia mi riferisco a quella società naturale formata sul matrimonio - osserva il presidente della Camera - non parlo delle unioni civili. Invece vedo soprattutto nelle regioni amministrate dalla sinistra va avanti il concetto di parificazione tra la famiglia e le coppie di fatto». E Rutelli di rimando: «In questi anni abbiamo ascoltato tanti discorsi e un po' di retorica - osserva il presidente della Margherita - sulla famiglia. Sono d'accordo con l'analisi di Casini ma in questi cinque anni non si è fatta nessuna innovazione». EUTANASIA - Di Casini l'affondo più deciso sui temi etici. Parlando di eutanasia, si schiera al fianco di Giovanardi, finito al centro di un caso diplomatico per aver definito nazista la legge olandese sulla «dolce morte»: «L'indignazione di Giovanardi è di tutto l'Udc e mia personale. È una legge incompatibile con il nostro modo di pensare». Nettamente più sfumata la posizione dell'ex sindaco: «Diciamo no all'eutanasia - dichiara Rutelli - e diciamo no all'accanimento terapeutico. Decida la persona, con una dichiarazione anticipata e con l'aiuto del medico e dei familiari».DONNE IN POLITICA - Altro argomento caldo, le quote rosa. Se l'Unione vincerà le elezioni politiche «ci saranno più donne in Parlamento e molte più donne nel governo: Prodi l'ha detto con chiarezza e lo farà», promette Rutelli. Che cita ad esempio la sua esperienza di primo cittadino di Roma: «La mia amministrazione era la più rosa di tutte con sei donne assessori ed è stata esperienza fantastica». Sull'argomento presenza femminile Casini invece si sottrae: «Non sono un piazzista, non mi piacciono le promesse elettorali, non dico bugie agli italiani. Non so quante donne sarei nelle condizione di immettere, ma non mi impicco né al 50% né al 30% o altro» spiega un po' infastidito.
LEGGE ELETTORALE - Anche sulla legge elettorale si registrano scintille tra i due contendenti. Per Rutelli il ritorno al proporzionale «è una fregatura», e «passatemi l'espressione un po' aspra» è un «porcellum», ironizza alludendo alla mancanza delle preferenze. Sul punto Casini concorda: «Rutelli ha ragione al 101%». «Bastava però - ricorda il presidente della Camera - che Rutelli votasse l'emendamento presentato dal nostro partito» proprio per introdurre le preferenze. E invece, spiega Casini, «siamo rimasti isolati, è stata una occasione sprecata».
TASSE - Ma è sulle tasse che emergono le divergenze più profonde. «Ho una grande preoccupazione», spiega Casini, che «quelle di Prodi sulle tasse siano solo chiacchiere». E poi mette in guardia dalla fuga di capitali all'estero che stanno provocando le «promesse» dell'Unione: «Lo scrive il Sole 24 Ore da tre giorni, non lo dice solo Berlusconi. E chi ci rimetterà sarà il ceto medio». «Noi siamo seri - replica Rutelli- se prendiamo un impegno lo manteniamo: abbiamo parlato di taglio delle tasse e non di aumento, come tenta di dire confusamente il centrodestra».
RIFORME - Da segnalare poi nel finale della trasmissione «l'apertura» lanciata da Rutelli nei confronti del centrodestra, con la promessa che in caso di vittoria elettorale il centrosinistra è pronto insieme al centrodestra a fare le riforme istituzionali.
fonte corriere della sera

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