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5.5.06

Luxuria: «No alle trans-toilette alla Camera»

Un socialista chiede il wc per transgender e scoppiano le polemiche

Il neodeputato del Prc si indigna: «No all'apartheid della segregazione urinaria, polemica strumentale e offensiva»

L'onorevole Luxuria
L'onorevole Luxuria
Onorevole Luxuria la sua decisione di utilizzare i bagni delle donne in Transatlantico ha sollevato proteste e polemiche. Se lo aspettava?

«Non mi aspettavo che la politica scendesse così in basso con questa polemica che reputo strumentale e offensiva. Ci sono momenti molto difficili nella vita di una trangender e anche un po' imbarazzanti, come l'uso dei bagni pubblici. Di solito andiamo nei bagni delle donne perché gli uomini si imbarazzano. Penso che volare così in basso nella politica sia un modo per perdere tempo e per non interessarsi dei problemi della gente».

E' indignata la prima deputata transgender (eletta nelle file di Rifondazione): single, 41 anni il prossimo 24 giugno, una laurea con lode in Lingue in tasca e un trascorso di attivista gay e di attrice, Luxuria le battute le aveva messe in conto ma di certo non si aspettatava che il primo argomento di discussione alla Camera fosse dove fare pipì. Tant'è che un altro «debuttante» di Montecitorio, il «ripescato» Lucio Barani (Partito Socialista-Nuovo Psi), è arrivato chiedere di istituire una toilette ad hoc: «Ho inoltrato al presidente Bertinotti un'interrogazione urgente (leggi il testo), uno strumento previsto dal regolamento ma non conosciuto e quindi mai utilizzato. Bertinotti ha voluto Luxuria in Parlamento, ora deve provvedere, ci sono degli obblighi igienico-sanitari da adempiere» s'inalbera il neodeputato.

Luxuria era all'oscuro della singolare iniziativa. E raggiunta al telefono prima dell'ennesimo decollo (fino al 14 maggio fa la spola tra Roma e Torino dove è in scena con "lezioni di sesso" aperte al pubblico nel suo spettacolo «Si sdrai, per favore») ha reagito con la consueta ironia: «L'apartheid della segregazione urinaria non è un argomento che mi appassiona particolarmente. E' un privilegio che non penso di meritare. Non voglio ottenere il privilegio di avere un bagno tutto per me. Penso invece che alcuni servizi per le donne debbano essere rivolti anche alle trans. Come è successo in Gran Bretagna dove ci è stata riconosciuta come età pensionabile quella delle donne: 60 anni invece di 65».

Barani ha motivato la sua richiesta sostenendo che «non è giusto provocare imbarazzo tra uomini donne e transgender relativamente all’uso della toilette».
«A lui ricordo che quando si va in un bagno si chiude la porta»

L’episodio più sgradevole e quello che l’ha sorpresa in positivo dal suo debutto in Aula?
«Mi ha fatto piacere ricevere i complimenti anche degli avversari politici per come ho condotto la campagna elettorale. L'episodio più sgradevole forse è stata la richiesta avanzata da Roberto Menia, di Alleanza Nazionale, di bandire il mio nome d'arte Luxuria definendolo "nomignolo di travestimento" quando è apparso sul tabellone elettronico alla chiama per l'elezione del presidente della Camera. Ma è stato zittito subito dal presidente della seduta Fabio Mussi: "Lo pseudonimo è consentito alla Camera". Che ha ricordato anche i precedenti: come Alberto Moravia che si chiamava Pincherle, il caso di Bobo Craxi, Ombretta Colli, il cui vero cognome è Comelli e Marco Pannella, che in realtà si chiama Giacinto».

(www.corriere.it)

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