riporto l'articolo dell' Unità sulla vicenda e le dichiarazioni di Vendola
Bufera su Forza Italia e su Raffaele Fitto, l'ex uomo forte di Berlusconi in Puglia. Si attende la risposta della giunta per le autorizzazioni a procedere di Montecitorio sull´ex governatore della Puglia, coinvolto nell'inchiesta su presunte tangenti pagate per un appalto nella sanità in Puglia. È previsto per giovedì l´interrogatorio dell'imprenditore romano Giampaolo Angelucci e dell'editore salentino Paolo Pagliaro. I due indagati devono comparire davanti ai giudici del tribunale di Bari per rispondere dell´accusa di corruzione. I legali di Angelucci avrebbero chiesto un rinvio per poter esaminare gli incartamenti.
L´inchiesta ruota intorno alla figura dell'ex presidente della giunta regionale della Puglia, attuale parlamentare e coordinatore regionale di Forza Italia, Raffaele Fitto e al suo movimento politico La puglia prima di tutto, creato nel 2005 per rafforzare la coalizione della Casa delle Libertà nelle elezioni. Sequestrata anche la somma di 500mila euro, relativa alla presunta tangente. A Montecitorio i militari della Guardia di Finanza hanno depositato la richiesta del gip De Benedictis di autorizzazione a procedere all'arresto nei confronti di Fitto.
L'accusa, a vario titolo è di falso continuato, corruzione e finanziamento illecito dei partiti. Il periodo incriminato è quello precedente e successivo proprio alle consultazioni regionali poi perse contro l'avversario del centrosinistra Nichi Vendola. Nell'inchiesta vi sono anche 20 indagati tra dirigenti della Tosinvest, funzionari regionali e della Seap, la società che gestisce gli aeroporti pugliesi, partecipata quasi esclusivamente dalla Regione Puglia, e l'arcivescovo di Lecce Cosmo Francesco Ruppi, presidente della Conferenza Episcopale pugliese. Quest'ultimo è accusato di concorso in corruzione in relazione alla questione dei fondi destinati agli oratori.
L´inchiesta
L'inchiesta, condotta dai pm Renato Nitti, Lorenzo Nicastro e Roberto Rossi, si è avvalsa di intercettazioni telefoniche e ambientali utilizzate per avvalorare alcune tesi investigative. Si tratta di due vicende diverse ma collegate tra di loro sia per ragioni cronologiche, quello precedente e immediatamente successivo alle elezioni regionali, che per la «utilizzazione privata di pubbliche funzioni», come l'ha definita il procuratore aggiunto Marco Di Napoli. La prima si riferisce a una presunta tangente di 500mila euro che la finanziaria Tosinvest, di cui Angelucci è componente del consiglio d´amministrazione, avrebbe versato in varie rate sulle casse del movimento di Fitto, precisamente sul conto corrente aperto in un'agenzia del Banco di Napoli a Maglie, la cittadina del leccese dove risiede Fitto. Questi versamenti, iniziati il 4 marzo del 2005 e terminati il 6 maggio successivo, sarebbero stati fatti parzialmente transitare (circa 100mila euro ciascuno) per motivi che gli inquirenti hanno detto di voler approfondire su due conti correnti intestati all'Udc e accesi rispettivamente in un'agenzia della Banca Carime di Rogliano in Calabria, e in una dell'Istituto San Paolo-Banco di Napoli di Roma. Grazie a questi versamenti la Fondazione San Raffaele di Roma si sarebbe aggiudicato l'appalto per la gestione di 11 Residenze Sanitarie Assistite per anziani in Puglia. Un affare da oltre 190 milioni di euro.
Successivamente alla sconfitta di Fitto, ci si sarebbe adoperati per far gestire ulteriori quattro Rsa in Puglia sempre alla stessa Fondazione ma la struttura amministrativa della Regione Puglia, e in particolare il direttore dell'Agenzia sanitaria regionale, secondo quanto riferito dai magistrati, si sarebbe opposta considerandola una questione non di ordinaria amministrazione.
Pubblicità in tv
La seconda vicenda sarebbe quella dell'assegnazione senza gara pubblica all'emittente televisiva Telerama della nuova aerostazione di Bari-Palese, inaugurata alcuni mesi prima delle elezioni. Un contratto oneroso che coinvolgeva anche emittenti locali ma le misure cautelari sono state ravvisate solo nei confronti di Paolo Pagliaro, proprietario di Telerama, accusato di corruzione. In cambio, secondo l'accusa, l'emittente si sarebbe impegnata a dare un certo spazio alla propaganda del movimento politico La puglia prima di tutto alle elezioni regionali del 2005. Fitto è accusato di due episodi di falso, di altrettanti episodi di concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, e di concorso nel finanziamento illecito ai partiti. Nell'ambito dell'inchiesta il Nucleo di Polizia tributaria della Gdf ha effettuato un sequestro preventivo di beni immobili, autovetture, quote societarie e conti correnti riconducibili ai tre destinatari dei provvedimenti cautelari per circa 54,5 milioni di euro ritenuto dagli inquirenti il profitto dell'appalto sulle Residenze Sanitarie Assistite.
L´inchiesta ruota intorno alla figura dell'ex presidente della giunta regionale della Puglia, attuale parlamentare e coordinatore regionale di Forza Italia, Raffaele Fitto e al suo movimento politico La puglia prima di tutto, creato nel 2005 per rafforzare la coalizione della Casa delle Libertà nelle elezioni. Sequestrata anche la somma di 500mila euro, relativa alla presunta tangente. A Montecitorio i militari della Guardia di Finanza hanno depositato la richiesta del gip De Benedictis di autorizzazione a procedere all'arresto nei confronti di Fitto.
L'accusa, a vario titolo è di falso continuato, corruzione e finanziamento illecito dei partiti. Il periodo incriminato è quello precedente e successivo proprio alle consultazioni regionali poi perse contro l'avversario del centrosinistra Nichi Vendola. Nell'inchiesta vi sono anche 20 indagati tra dirigenti della Tosinvest, funzionari regionali e della Seap, la società che gestisce gli aeroporti pugliesi, partecipata quasi esclusivamente dalla Regione Puglia, e l'arcivescovo di Lecce Cosmo Francesco Ruppi, presidente della Conferenza Episcopale pugliese. Quest'ultimo è accusato di concorso in corruzione in relazione alla questione dei fondi destinati agli oratori.
L´inchiesta
L'inchiesta, condotta dai pm Renato Nitti, Lorenzo Nicastro e Roberto Rossi, si è avvalsa di intercettazioni telefoniche e ambientali utilizzate per avvalorare alcune tesi investigative. Si tratta di due vicende diverse ma collegate tra di loro sia per ragioni cronologiche, quello precedente e immediatamente successivo alle elezioni regionali, che per la «utilizzazione privata di pubbliche funzioni», come l'ha definita il procuratore aggiunto Marco Di Napoli. La prima si riferisce a una presunta tangente di 500mila euro che la finanziaria Tosinvest, di cui Angelucci è componente del consiglio d´amministrazione, avrebbe versato in varie rate sulle casse del movimento di Fitto, precisamente sul conto corrente aperto in un'agenzia del Banco di Napoli a Maglie, la cittadina del leccese dove risiede Fitto. Questi versamenti, iniziati il 4 marzo del 2005 e terminati il 6 maggio successivo, sarebbero stati fatti parzialmente transitare (circa 100mila euro ciascuno) per motivi che gli inquirenti hanno detto di voler approfondire su due conti correnti intestati all'Udc e accesi rispettivamente in un'agenzia della Banca Carime di Rogliano in Calabria, e in una dell'Istituto San Paolo-Banco di Napoli di Roma. Grazie a questi versamenti la Fondazione San Raffaele di Roma si sarebbe aggiudicato l'appalto per la gestione di 11 Residenze Sanitarie Assistite per anziani in Puglia. Un affare da oltre 190 milioni di euro.
Successivamente alla sconfitta di Fitto, ci si sarebbe adoperati per far gestire ulteriori quattro Rsa in Puglia sempre alla stessa Fondazione ma la struttura amministrativa della Regione Puglia, e in particolare il direttore dell'Agenzia sanitaria regionale, secondo quanto riferito dai magistrati, si sarebbe opposta considerandola una questione non di ordinaria amministrazione.
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La seconda vicenda sarebbe quella dell'assegnazione senza gara pubblica all'emittente televisiva Telerama della nuova aerostazione di Bari-Palese, inaugurata alcuni mesi prima delle elezioni. Un contratto oneroso che coinvolgeva anche emittenti locali ma le misure cautelari sono state ravvisate solo nei confronti di Paolo Pagliaro, proprietario di Telerama, accusato di corruzione. In cambio, secondo l'accusa, l'emittente si sarebbe impegnata a dare un certo spazio alla propaganda del movimento politico La puglia prima di tutto alle elezioni regionali del 2005. Fitto è accusato di due episodi di falso, di altrettanti episodi di concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, e di concorso nel finanziamento illecito ai partiti. Nell'ambito dell'inchiesta il Nucleo di Polizia tributaria della Gdf ha effettuato un sequestro preventivo di beni immobili, autovetture, quote societarie e conti correnti riconducibili ai tre destinatari dei provvedimenti cautelari per circa 54,5 milioni di euro ritenuto dagli inquirenti il profitto dell'appalto sulle Residenze Sanitarie Assistite.
Vendola: sono sconcertato e mi auguro che Fitto sia estraneo | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
(ANSA) - BARI, 20 GIU - 'Sono sconcertato e indignato per l'accaduto. Mi auguro che Fitto sia completamente estraneo ai fatti'. Lo ha detto Nichi Vendola. Cosi' si e' espresso il presidente della regione Puglia, a proposito del provvedimento cautelare agli arresti domiciliari emesso dalla magistratura barese nei confronti dell'ex presidente della Regione. Per quel che riguarda provvedimenti nei confronti dei dirigenti regionali coinvolti, Vendola ha risposto di aspettare gli accertamenti dei fatti. |
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