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25.3.08

Sarà un casino...parola di CASINI !!

L'Unione di centro è molto fiduciosa sull'esito delle elezioni politiche del 13-14 aprile. Nonostante le uscite dal partito di alcuni esponenti anche di spicco, Pierferdinando Casini è convinto di ottenere un ottimo risultato.

Il segretario centrista, Lorenzo Cesa, nei giorni scorsi ha rivelato proprio ad Affari che l'Udc, in base ai sondaggi interni, si attesta al 7,4% ed eleggerà tra 9 e 15 senatori, superando lo sbarramento dell'8% previsto dalla legge elettorale a Palazzo Madama in Sicilia, Campania, Puglia, Veneto, Marche, Toscana e probabilmente Abruzzo.



Ma quale sarebbe la ripercussione al Senato se le previsioni di Casini fossero vere?
Affari ha elaborato questi dati, proiettandoli a livello di distribuzione dei seggi nella Camera Alta. Stando ai numeri che circolano in Via Due Macelli, come detto, l'Udc dovrebbe eleggere tra 9 e 15 senatori, mentre la Sinistra Arcobaleno tra 16 e 20. E il risultato delle due formazioni minori genera un sostanziale pareggio a Palazzo Madama e quindi l'assenza di una maggioranza per la coalizione che candida Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi. Ma vediamo i dati nel dettaglio.

Il Popolo della Libertà, alleato con il Carroccio al Nord e con l'Mpa al Sud, dovrebbe vincere in tutte le regioni tranne in quelle tradizionalmente rosse (Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche), in Basilicata e nel Lazio. A Roma sarebbe determinante La Destra di Storace e della Santanché, che, pur senza raggiungere la soglia dell'8% (salvo colpi di scena), sottrarrebbe non pochi voti al Centrodestra, consentendo così al Partito Democratico di arrivare primo.

In questo quadro, il Pdl dovrà spartirsi il premio di minoranza in Emilia Romagna, Umbria, Lazio e Basilicata con la Sinistra Arcobaleno e in Toscana e nelle Marche anche con l'Unione di centro. Il risultato finale - considerando i sondaggi interni dell'Udc - vede quindi lo schieramento Popolo della Libertà-Lega-Mpa oscillare tra 148 e 158 senatori, pur vincendo nettamente al Nord, in Sicilia, Puglia, Campania, in molte altre regioni e ottenendo quattro dei sei seggi delle circoscrizioni estere (gli altri due andrebbero ai Democratici).

Alla coalizione Pd-Italia dei Valori, in base a questi calcoli, vanno tra 126 e 136 seggi a Palazzo Madama. Il distacco di Berlusconi su Veltroni sarebbe quindi abbastanza netto, ma, anche nello scenario migliore per il Centrodestra, il Pdl e i suoi alleati avrebbero 158 senatori contro 157 della somma delle opposizioni (Partito Democratico, Idv, Sinistra Arcobaleno e Unione di centro).

Di fatto, una situazione ancora più difficile di quella del governo Prodi, che, tra l'altro, poteva contare sull'appoggio della maggioranza dei senatori a vita. Sostegno che, difficilmente, potrà avere anche il Cavaliere. La sintesi è semplice: la Camera saldamente in mano a Berlusconi e il Senato ingovernabile.

FONTE WWW.AFFARITALIANI.IT

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