replica di Prodi e del popolo della sinistra
Nervosismo o eccesso di sicurezza. Scivolone involontario o enfasi indotta da una platea storicamente amica. A cinque giorni dalle elezioni Silvio Berlusconi probabilmente sbaglia la mossa e, di fronte agli associati della Confcommercio a Roma dà, letteralmente, dei "coglioni" agli elettori di sinistra. Una parola sola che rischia di smontare, se mai c'è stato, quel match vinto, secondo il premier per 6-0 6-0 contro Romano Prodi ieri in tv. Quello in cui, parole sue, "hanno vinto i fatti contro la vaghezza" e, soprattutto, quello in cui il Cavaliere ha tirato la bomba elettorale da tre punti: abolizione dell'Ici entro un anno. Fin da ieri dopo il confronto e anche in mattinata, Berlusconi non ha fatto altro che ripetere di essere soddisfatto dell'esito del dibattito in tv definendo frutto della solita "stampa di regime" l'opinione quasi unanime che, se non di vittoria di Prodi, come minimo si dovrebbe parlare di pareggio. Non solo. Ben consapevole dell'effetto dell'annuncio di ieri sull'Ici, il premier ha insistito sul tema: si tratta di una "sciocchezza da 2,5 miliardi", ha detto: facile trovare i soldi per coprirla. Però, proprio mentre il suo ennesimo tentativo di guidare la campagna elettorale secondo i suoi tempi e argomenti stava andando in porto, il premier è inciampato su quella parola. In effetti qualche segno di nervosismo lo aveva già mostrato quando aveva detto che "un governo Prodi fa paura" perché "riempirebbe l'Italia di tasse". Forse è per questo nervosismo che il premier non si controlla. Ecco la frase intera che ha ricevuto applausi dai commercianti e che ha gelato avversari e alleati del Cavaliere: "Ho troppa stima dell'intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che possano votare contro i propri interessi".
Questione di minuti e arrivano le reazioni. Quelle degli alleati che tentano di giustificare il linguaggio, forse volgare ma schietto del premier, quello della Mussolini che rincara la dose e aggiunge altri aggettivi al "coglione" ma soprattutto quelle del centrosinistra che accusa il premier di usare parole ignobili e offensive a pretende che si scusi con i milioni di italiani che la pensano in modo diverso dal suo. Berlusconi capisce al volo che cosa sta succedendo e non appena uscito dalla sede di Confcommercio si sente rivolgere dai giornalisti subito una domanda: presidente perché ha usato quel termine? Il Cavaliere cerca di correre ai ripari: "La mia era ironia, loro invece lanciano accuse serie", dice riferendosi al centrosinistra. "Loro mi hanno dato del delinquente politico e l'hanno detto sul serio, sto aspettando ancora le scuse. Loro mi chiamano assassino e mandano i loro plotoni telecomandati in ogni occasione". "Io L'ho detto con il sorriso sulle labbra, ci ho scherzato sopra", si difende il premier anche se le telecamere mostrano - e gli evverrsari fanno notare - che mentre pronuncia quella frase è assolutamente serio. Il premier comunque diventa ancora più nervoso. Lo si capisce da come affronta un contestatore che gli dice: "Berlusconi, basta con le favole". E lui: "Lei dice che riesco a farmi credere, lei con quella faccia non ci riuscirebbe mai". E poi: "Lei legge soltanto l'Unità". Non è finita. La polemica monta e Romano Prodi invita i suoi elettori a non accettare quelle che definisce "miserabili provocazioni". Quindi nuova rettifica di Berlusconi che coinvolge, come al solito, la stampa. "La sinistra - sostiene - come al solito quando è in difficoltà, cerca di manipolare una mia frase per montarci sopra un caso del tutto inesistente. Quel che ho detto alla Confcommercio è esattamente il contrario di ciò che alcune agenzie di stampa vorrebbero farmi dire nei loro primi titoli". E ripete un concetto che non sembra molto diverso dal primo: "Ho detto testualmente che 'ho troppo stima per l'intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che possano votare contro il proprio interesse' e ho aggiunto: 'scusate il linguaggio rozzo, ma efficace'. Ho negato, cioè, non ho affermato che una parte degli italiani possa votare contro il proprio interesse e perciò meritare quell'epiteto. Certo che vi era ironia in quella frase, ma non permetterò che essa generi un'altra manovra scorretta". E conclude: "Resto lontanissimo dalla gravità di chi qualifica me, il mio governo, tutti gli elettori della Cdl, come 'delinquenti politici' e ribadisce l'offesa il giorno dopo, nell'assoluta indifferenza dei quotidiani asserviti ai poteri forti e alla sinistra". Non basta ancora: dopo che tutti i tg della sera hanno rimandato in onda le immagini del premier, Berlusconi frena ancora: "Chi dovesse votare per loro farebbe qualcosa contro se stesso. Chi fa qualcosa contro se stesso che cos'è? Diciamo un masochista...".
Questione di minuti e arrivano le reazioni. Quelle degli alleati che tentano di giustificare il linguaggio, forse volgare ma schietto del premier, quello della Mussolini che rincara la dose e aggiunge altri aggettivi al "coglione" ma soprattutto quelle del centrosinistra che accusa il premier di usare parole ignobili e offensive a pretende che si scusi con i milioni di italiani che la pensano in modo diverso dal suo. Berlusconi capisce al volo che cosa sta succedendo e non appena uscito dalla sede di Confcommercio si sente rivolgere dai giornalisti subito una domanda: presidente perché ha usato quel termine? Il Cavaliere cerca di correre ai ripari: "La mia era ironia, loro invece lanciano accuse serie", dice riferendosi al centrosinistra. "Loro mi hanno dato del delinquente politico e l'hanno detto sul serio, sto aspettando ancora le scuse. Loro mi chiamano assassino e mandano i loro plotoni telecomandati in ogni occasione". "Io L'ho detto con il sorriso sulle labbra, ci ho scherzato sopra", si difende il premier anche se le telecamere mostrano - e gli evverrsari fanno notare - che mentre pronuncia quella frase è assolutamente serio. Il premier comunque diventa ancora più nervoso. Lo si capisce da come affronta un contestatore che gli dice: "Berlusconi, basta con le favole". E lui: "Lei dice che riesco a farmi credere, lei con quella faccia non ci riuscirebbe mai". E poi: "Lei legge soltanto l'Unità". Non è finita. La polemica monta e Romano Prodi invita i suoi elettori a non accettare quelle che definisce "miserabili provocazioni". Quindi nuova rettifica di Berlusconi che coinvolge, come al solito, la stampa. "La sinistra - sostiene - come al solito quando è in difficoltà, cerca di manipolare una mia frase per montarci sopra un caso del tutto inesistente. Quel che ho detto alla Confcommercio è esattamente il contrario di ciò che alcune agenzie di stampa vorrebbero farmi dire nei loro primi titoli". E ripete un concetto che non sembra molto diverso dal primo: "Ho detto testualmente che 'ho troppo stima per l'intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che possano votare contro il proprio interesse' e ho aggiunto: 'scusate il linguaggio rozzo, ma efficace'. Ho negato, cioè, non ho affermato che una parte degli italiani possa votare contro il proprio interesse e perciò meritare quell'epiteto. Certo che vi era ironia in quella frase, ma non permetterò che essa generi un'altra manovra scorretta". E conclude: "Resto lontanissimo dalla gravità di chi qualifica me, il mio governo, tutti gli elettori della Cdl, come 'delinquenti politici' e ribadisce l'offesa il giorno dopo, nell'assoluta indifferenza dei quotidiani asserviti ai poteri forti e alla sinistra". Non basta ancora: dopo che tutti i tg della sera hanno rimandato in onda le immagini del premier, Berlusconi frena ancora: "Chi dovesse votare per loro farebbe qualcosa contro se stesso. Chi fa qualcosa contro se stesso che cos'è? Diciamo un masochista...".
0 Commenti:
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page