: Politica Libera :

Blog QUOTIDIANO dedicato alla Politica ITALIANA.On line da febbraio 2006

30.11.08

Iva doppia per le pay-tv, danneggia Sky e Mediaset

Il raddoppio dell'Iva per gli abbonamenti alle pay-tv? «Danneggia anche Mediaset». Silvio Berlusconi risponde così alle polemiche sollevate dal provvedimento contenuto nel pacchetto anti-crisi (vale a dire la cancellazione delle agevolazioni e il conseguente aumento dal 10% al 20% dell'Iva per le emittenti a pagamento). Il premier, intervenendo telefonicamente a un convegno della Dc per le autonomie, a Sesto San Giovanni, afferma che «la sinistra aveva dato un privilegio alle televisioni con gli abbonamenti, la sinistra aveva buoni rapporti con Sky. Noi abbiamo tolto un privilegio e portato il livello dell'Iva uguale per tutti e in questo modo abbiamo penalizzato anche Mediaset che sta facendo partire una tv con gli abbonamenti. Questo dimostra che la sinistra si è inventata il conflitto di interessi, oltretutto Mediaset non è concorrente di Sky che va sul satellite e ha altre regole».

«IRAP IMPOSTA ASSURDA, DA ABOLIRE» - Il premier ha anche parlato di Irap, definendola «un'imposta assurda» e promettendo che prima o poi sarà abolita. «Abbiamo introdotto l'Iva di cassa e delle detrazioni dell'Irap - ha detto il premier in collegamento telefonico con l'assemblea della Dca di Rotondi - che sono la promessa di una futura abolizione di una imposta assurda che abbiamo solo noi e che è stata introdotta dalla sinistra».

DIALOGO - Il premier è tornato poi sull'appello al dialogo lanciato all'opposizione per fare fronte comune contro la crisi economica. «Se l'opposizione vuole veramente essere socialdemocratica come dice di essere - afferma il premier - se vogliono veramente collaborare con noi devono porre fine all'alleanza con un signore violento e calunniatore che si chiama Antonio Di Pietro. Farebbero un gran servizio alla democrazia del nostro paese».

IL PD - Proprio il Pd attacca però il premier sul «caso Sky». «Il raddoppio dell'Iva per la tv a pagamento inserito a sorpresa nel decreto anti crisi del governo ha tutta l'aria di un blitz contro il principale concorrente privato di Mediaset», afferma Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione del Pd.

Fonte WWW.CORRIERE.IT

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28.11.08

DECRETO GELMINI approvato senza l' UDC

Il Senato ha approvato il decreto Gelmini sull'Università. il provvedimento passa ora all'esame della Camera. L'assemblea del Senato ha approvato il provvedimento per alzata di mano. A favore hanno votato Pdl e Lega Nord, contrari Pd e Idv. L'Udc, come aveva preannunciato il senatore Gianpiero D'Alia, non ha partecipato al voto.

I PUNTI DELLA RIFORMA - Blocco del turn-over nelle università con i bilanci in rosso, ma parziale deroga per gli atenei virtuosi. Nuove regole per l’assunzione di docenti e ricercatori e ripartizione delle risorse tenendo conto del merito. Ancora, norme «anti-baroni» e strumenti per richiamare in Italia i «cervelli» fuggiti all’estero. L’obiettivo del provvedimento, hanno spiegato il ministro e il relatore del provvedimento, Giuseppe Valditara, può tradursi in due parole: «trasparenza» e «merito».

TURN OVER - Blocco delle assunzioni per le università che chiudono i bilanci annuali in rosso. Per gli atenei poco virtuosi, inoltre, esclusione dalla ripartizione dei fondi relativi agli anni 2008-2009. Non solo: le università che spendono più del 90% dei finanziamenti statali (Fondo di Finanziamento Ordinario) in stipendi non potranno bandire concorsi per docenti, ricercatori o personale amministrativo. Spiraglio, e parziale deroga al blocco, per gli atenei che chiudono in pareggio o risparmiano: «possono procedere ad assunzioni di personale nel limite di un contingente corrispondente ad una spesa pari al cinquanta per cento di quella relativa al personale a tempo indeterminato complessivamente cessato dal servizio nell’anno precedente». Inoltre, tale somma «per una quota non inferiore al 60%» va destinata all’assunzione di nuovi ricercatori. I bandi di concorso per posti da ricercatore già banditi sono esclusi dal turn over (si tratta di 2.300 ricercatori). Esclusi anche gli enti di ricerca (secondo il ministero, in totale verranno assunti 4.000 ricercatori).

CONCORSI - Cambia la prassi concorsuale. Le commissioni che dovranno reclutare docenti sono composte da un ordinario nominato dalla facoltà e da quattro professori sorteggiati sulla base di una lista di 12 docenti, eletti a loro volta da una lista di ordinari del settore scientifico disciplinare oggetto del bando. Un sistema «che ha dei limiti», ha ammesso il ministro Gelmini, ma che serve a «dare un netto segnale di discontinuità rispetto ad una prassi ormai insostenibile». I ricercatori saranno reclutati da commissioni composte da un professore associato nominato dalla facoltà che richiede il bando e da 2 professori ordinari sorteggiati da una lista di commissari eletti tra i professori appartenenti al settore disciplinare oggetto del bando. La valutazione dei candidati avverrà secondo parametri riconosciuti anche in ambito internazionale. La «nuova» commissione sarà operativa anche se, grazie a un emendamento bipartisan approvato in commissione, i termini per la presentazione delle domande ai concorsi già banditi sono stati riaperti.

STRETTA SUI «BARONI» - Giro di vite per i «baronati» negli atenei. E’ quanto prevede un pacchetto di emendamenti presentati dal relatore Valditara e approvati in commissione. Per fare carriera e aver diritto a scatti di anzianità, infatti, bisognerà dimostrare di aver effettuato ricerca scientifica (con tanto di pubblicazioni certificate da un’apposita Anagrafe nazionale aggiornata con periodicità annuale del ministero): gli scatti biennali destinati a maturare dal 1 gennaio 2011 «sono disposti previo accertamento da parte della autorità accademica della effettuazione nel biennio precedente di pubblicazioni scientifiche». La mancata effettuazione di pubblicazioni, si legge, «comporta la diminuzione della metà dello scatto biennale» e l’esclusione «dalla ripartizione dei fondi Prin».

TRASPARENZA - Bilanci trasparenti e on line per gli atenei. Annualmente, prevede un emendamento approvato in commissione, il rettore presenta al cda e al Senato accademico «una relazione concernente i risultati dell’attività di ricerca» nonchè «i finanziamenti ottenuti da soggetti pubblici e privati». La relazione sarà poi pubblicata sul sito dell’Ateneo. Se il rettore non ottempera ai suoi obblighi, rischia delle penalità nella ripartizione delle risorse.

RIENTRO DEI CERVELLI - I «cervelli» italiani fuggiti all’estero dovranno tornare in Italia. Ma non solo: il Bel Paese dovrà tornare a essere «a pieno titolo una delle capitali del sapere nel mondo, aperta ai migliori talenti». Con questo obiettivo nasce una norma introdotta in commissione che permette alle università di procedere alla copertura di posti di pòrofessore ordinario e associato o di ricercatore tramite la «chiamata diretta» di studiosi «stabilmente impegnati all’estero» o di «chiara fama».

RISORSE - Più soldi per gli atenei virtuosi e per gli studenti meritevoli. Nella ripartizione delle risorse, infatti, sarà considerata la qualità dell’offerta formativa dell’ateneo, così come quella della ricerca scientifica e l’efficienza delle sedi didattica. Con questi criteri, sarà distribuita una quota non inferiore al 7% delle risorse complessive (ma l’obiettivo, ha annunciato il ministro, è arrivare presto al 30%). Le università più virtuose saranno individuate in tempi molto brevi attraverso i parametri di valutazione Civr (Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca) e Cnvsu (Comitato nazionale valutazione del sistema universitario). Più soldi anche per il diritto allo studio: 65 milioni di euro, per il 2009, per la realizzazione e la manutenzione delle residenza universitarie (1700 posti letto in più), mentre il Fondo per le borse di studio verrà incrementato con 135 milioni di euro. «E’ l’incremento di risorse più forte di sempre», ha commentato il ministro.

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Sapienza: interrotta inaugurazione

Un centinaio di studenti dell'università La Sapienza, a Roma, ha invaso l'aula Magna del Rettorato dove si stava svolgendo l'inaugurazione dell'anno Accademico, bloccando la cerimonia.

«DIMETTITI BUFFONE» - Gli studenti hanno urlato al megafono le loro rivendicazioni, intonando slogan soprattutto nei confonti del rettore come «Dimettiti buffone». Per entrare nell'Aula Magna gli studenti hanno sfondato un'entrata laterale. Il rettore della Sapienza, Luigi Frati, è stato quindi costretto ad abbandonare la sala.

IL BOTTA E RISPOSTA - Un gruppo di studenti della Sapienza, di quelli che hanno invaso l'Aula magna durante lo svolgimento dell'inaugurazione dell'Anno accademico, ha riferito che «il rettore Frati ci ha apostrofati con il termine fascisti». Il rettore, parlando al microfono, prima di abbandonare l'Aula magna ha sottolineato che il comportameto degli studenti «non è stato democratico». Poi, lasciando l'inaugurazione, e parlando con gli altri docenti, i ha aggiunto: «Sono cani sciolti, non hanno nemmeno un leader». Ma non è finita: «Ho detto fascisti agli studenti che hanno fatto il blitz, perchè per me fascista è uno che non fa parlare gli altri - ha sottolineato successivamente nel corso di una conferenza stampa seguita alla manifestazione - . Ed è un termine, questo, che posso dire di usare a ragion veduta, visto che mio padre era un partigiano». Non solo: «Sono più di sinistra io - ha aggiunto - di certi pariolini che si vestono da gruppettari per venire all'università e poi girano in Smart per Roma».

«TREMONTI NON ROMPA LE PALLE A ME» - Il rettore ha parlato anche dei fondi a disposizione delle università. Spero che «Tremonti allenti i quattrini - ha detto - La crisi finanziaria è un problema serio. Siccome Tremonti ha il problema di tagliare, come rettore devo meritare che i tagli vadano da un'altra parte e che non rompa le palle a me». In un Paese, prosegue, in cui «si dice a cinquemila lavoratori andate a casa, non posso dire al governo che voglio i soldi e basta li devo meritare». Frati rircorda a questo proposito che «non c'è un buco nel bilancio della Sapienza che è stato chiuso in pareggio con grandi sacrifici».

LE RAGIONI DEGLI STUDENTI - «Abbiamo travolto anche Frati» hanno gridato gli studenti che hanno interrotto la cerimonia. Gli ospiti sono stati tutti costretti ad abbandonare la celebrazione con il rettore. L'irruzione, hanno spiegato gli studenti, è stata promossa «perchè rispetto ai tagli effettuati dal governo e alla legge 133, il rettore già un mese fa si era posto contro il movimento degli studenti e aveva invitato a trattare con un governo che taglia al sistema universitario e scolastico. I risultati poi si vedono: la tragedia di Rivoli è una dimostrazione». Gli studenti avevano chiesto di entrare per poter fare una comunicazione. «Invece - spiega un rappresentante dell'Onda - ci hanno militarizzato la città universitaria per non farci entrare in Aula magna. Così abbiamo deciso di riprenderci i nostri spazi per esprimere il nostro dissenso rispetto al governo e Frati è uno dei principali alleati di questo esecutivo».

Fonte www.corriere.it

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27.11.08

Pionati divorzia da Casini: vado da Silvio

Francesco Pionati, ex portavoce dell'Udc, lascia il partito e fonda un nuovo movimento politico, Alleanza di centro. Il movimento, che sarà presentato giovedì prossimo nel corso di una conferenza stampa, si propone come «casa e riferimento dei moderati che, non condividendo l'attuale posizionamento dell'Udc, intendono collocarsi senza ambiguità all'interno del centrodestra, a sostegno di Berlusconi e del suo governo, e che guardano al Pdl come interlocutore naturale, alla ricerca delle forme di collaborazione più utili e opportune in vista delle elezioni amministrative della primavera 2009».

CONTATTI CON IL PDL - Pionati ha aderito, per ora, al gruppo misto della Camera. La notizia di un suo «smarcamento» si era diffusa già nei giorni scorsi dopo un incontro a palazzo Grazioli tra lo stesso Pionati e il coordinatore di Forza Italia, Denis Verdini. Il parlamentare, per anni mezzobusto televisivo al Tg1, di cui è stato anche vicedirettore e curatore del «pastone» politico di giornata, già in altre occasioni aveva manifestato la propria vicinanza al Pdl. La sua candidatura al Senato nelle fila dell'Udc, del resto, avvenne nel 2006 quando il partito era ancora saldamente nella Casa delle Libertà. Primo dei non eletti in Sicilia, Pionati era comunque riuscito ad accedere allo scranno di Palazzo Madama grazie alla rinuncia di Totò Cuffaro, a quel tempo ancora presidente della Regione Sicilia.

PORTAVOCE DISSENZIENTE - Il giornalista, che per due anni ha avuto il ruolo di portavoce del partito, è tra coloro che nell'Udc non hanno gradito la svolta di Casini e l'allontanamento dal Cavaliere. A differenza di altri esponenti centristi, primo su tutti l'ex ministro Carlo Giovanardi, aveva però deciso di restare fedele all'Udc. Con il passare del tempo la convivenza è diventata però sempre più difficile. Lo scorso agosto era stato il leader della Dca, Gianfranco Rotondi, a ipotizzare un rientro dell'Udc nelle fila del centrodestra, in vista della creazione del nuovo Partito delle Libert. Ma mentre il segretario Lorenzo Cesa aveva declinato l'invito («Le ragioni che ci hanno portato ad affrontare da soli la prova elettorale restano assolutamente valide») Pionati aveva lanciato segnali di apertura: «Apprezzo sinceramente l' intenzione di Rotondi di lavorare per ricucire i rapporti tra Pdl e Udc. Mi pare ci si muova nella giusta direzione».

LA CENA CON BERLUSCONI - Ma è stato alla fine di ottobre che la presa di distanze ha subito un'accelerata: i media hanno dato conto di una cena nella residenza romana di Berlusconi a cui avrebbe partecipato lo stesso Pionati e pochi giorni dopo il parlamentare è stato destituito dall'incarico di portavoce del partito e sostituito con Antonio De Poli. Fu già quella la certificazione di una separazione in casa, con Cesa a spiegare che «la nostra linea è chiara, se qualcuno non la condivide si comporterà di conseguenza» e Pionati a rilanciare spiegando di essere pronto a valutare se rimanere nel partito o uscirne «perché la linea che stiamo seguendo non la condivido». La fase della valutazione è finita e Pionati la sua decisione l'ha presa: torno con il Cavaliere.

Fonte WWW.CORRIERE.IT

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26.11.08

Le misure su scuola e università


E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 novembre, e immediatamente operativo, il nuovo decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri del 6 novembre scorso.

Il provvedimento contiene misure urgenti in materia di diritto allo studio, valorizzazione del merito e qualità dell'università e della ricerca.

Nello stesso Consiglio dei ministri il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca, Maria Stella Gelmini, ha presentato le Linee guida per l'università.

LEGGI L'APPROFONDIMENTO SU WWW.GOVERNO.IT

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La vera ricetta per uscire dalla crisi si chiama ottimismo

ROMA (Reuters) - La vera ricetta per uscire dalla crisi si chiama ottimismo. Lo ha ribadito anche oggi il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, illustrando i provvedimenti per famiglie e imprese che il governo varerà al consiglio dei ministri di venerdì: fra l'altro la detassazione dei premi di produttività, il "diritto" di trasformare in fissa la rata del mutuo a tasso variabile e la deduzione di una quota di Irap dall'Ires.

Parlando all'assemblea dell'Unione industriali di Roma, Berlusconi ha anche ricordato che il prossimo Cipe di venerdì - prima del cdm - stanzierà 16,6 miliardi "da spendere immediatamente per superare i tempi drammaticamente lunghi di realizzazione delle infrstrutture".

"Abbiamo deciso di rendere strutturale la detassazione dei premi di produttività" e degli straordinari, ha annunciato Berlusconi dopo che ieri le parti sociali avevano chiesto al governo, a fronte della crisi in atto, di potenziare la prima misura interrompendo gli sgravi per gli straordinari.

Sempre a vantaggio delle imprese, ha aggiunto il premier, "stiamo esaminando la possibilità di detrarre punti di Irap dall'Ires. Abbiamo confermato la volontà di introdurre l'Iva di cassa e lo sblocco e velocizzazione dei pagamenti dovuti alle imprese fornitrici dello Stato".

L'esecutivo ha poi assicurato alle imprese la "intensificazione del supporto di fidi e confidi e sottolineato la disponibilità a sottoscrivere obbligazioni delle banche che mostreranno maggiore disponibilità verso le Pmi".

Sul fronte delle famiglie, il presidente del Consiglio ha confermato la volontà di trasformare la possibilità di avere la rata fissa "in un diritto di chi ha assunto il mutuo" a tasso variabile, e poi lo stop delle tariffe luce, gas, ferrovie e autostrade.

Una nota positiva anche sull'incontro di ieri seri con sindacati e Confindustria: "Ieri il governo italiano ha incontrato le parti sociali, ha raccontato cosa si prepara con gli altri paesi Ue e gli interventi [in cantiere]. Abbiamo avuto risposte positive: ho scritto ieri un appunto anche considerando suggerimenti e aiuti in direzione di imprese e famiglie".

La parola d'ordine di Berlusconi resta comunque ottimismo.

"Credo che questi interventi non siano quelli che possono risolvere la situazione: il segreto sta tutto nella atmosfera che potremo insieme creare, nelle abitudini dei concittadini... Non ho visto nessun pessimista arrivare a costruire buoni risultati".

"La volonta e la speranza possono farci uscire e in fretta dalla crisi che domina ed è diventata l'atmosfera nella quale siamo immersi da settimane. Se mettessimo in campo lo stesso ottimismo e volontà potremmo guardare con sicurezza a quello che ci aspetta nei mesi che stanno per arrivare", ha concluso Berlusconi.

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Bonus famiglie:sale a 7 miliardi

La detassazione al 10% dei premi di produttività diverrà permanente. L'annuncio è del premier Silvio Berlusconi, intervenuto ieri all'assemblea degli industriali romani. «L'intervento sarà strutturale. In questo modo l'azienda potrà decidere degli aumenti legati all'impegno dei suoi collaboratori. Questo incremento graverà sulla retribuzione non più al 46% ma al 10%. Così si passerà da una contrattazione nazionale a una aziendale». Il pacchetto anticrisi che il Governo approverà venerdì - conferma Berlusconi - conterrà una prima deducibilità dell'Irap dall'Ires, nonché il nuovo regime per l'Iva per cassa e non più per competenza. In sostanza, il versamento coinciderà con l'effettiva emissione della fattura. Il tutto fa parte delle misure a sostegno del sistema produttivo per far fronte agli effetti del «credit crunch». La chiave è recuperare la perduta fiducia. Berlusconi prova a infondere ottimismo soprattutto nel mondo dell'impresa: «L'ottimismo, il coraggio, la volontà e la speranza possono farci uscire e in fretta dalla crisi che domina da alcune settimane. Se tutti mettessimo in campo lo stesso ottimismo, potremmo guardare con più sicurezza al futuro che ci aspetta». La strada è «creare un'atmosfera, mantenere gli stili di vita di prima e gli stessi livelli di consumo». In caso contrario, «i cittadini vengono presi dalla paura, contraggono le loro spese, le imprese entrano in difficoltà e ci si avvita nella crisi». Certo, quando si è nel buio del tunnel, è arduo dirsi ottimisti. Il Governo sta provando a dare un segnale. Si aspettano le mosse dell'Unione europea, nella consapevolezza che da noi i margini di manovra sono ancor più ristretti a causa dell'ingente debito pubblico. Il premier ha comunque chiarito durante una riunione di maggioranza a Palazzo Chigi che il Governo non intende «approfittare della maggiore flessibilità» del Patto di stabilità europeo, perché «bisogna ridurre il debito indipendentemente da Maastricht». In ogni modo le cifre in ballo (4 miliardi per imprese e famiglie) da sole non possono contrastare una crisi di queste dimensioni. Non è del tutto caduta l'ipotesi di detassare le tredicesime (si veda articolo a pagina 2). Il bonus di fine anno alle famiglie più bisognose è confermato, e servirà a «dare supporto e sostegno soprattutto ai nuclei più numerosi». Il premier conferma che nella prossima riunione del Cipe (che però slitterà alla prossima settimana) saranno stanziati 16,5 miliardi per le infrastrutture. «Il gap con Francia e Germania in questo campo è del 50 per cento. Negli ultimi trenta anni sono state realizzate pochissime opere, bisogna mettere mano a un grande piano per le infrastrutture». Del resto, la flessibilità del Patto di stabilità per noi vale fino a un certo punto, come mostra il preoccupante allargamento dello spread tra i titoli italiani e i bund tedeschi. «Abbiamo ereditato il più alto debito dei Paesi europei. Siamo in una situazione più negativa rispetto a quella europea», ribadisce Berlusconi. Resta fermo l'obiettivo di ridurre il debito al di sotto del 100% del Pil nel 2011. Un impegno «che non ci è imposto dall'Unione europea, ma dai mercati». Per questo, ha ribadito il premier in serata in una riunione di maggioranza, «non intendiamo approfittare della maggiore flessibilità» del Patto di stabilità, perché bisogna ridurre il debito «indipendentemente da Maastricht». L'anomalia del debito fa il paio con l'enorme evasione fiscale, ulteriore grave primato del nostro Paese. «Per ridurre le tasse a tutti, l'unico modo è il recupero dell'evasione fiscale». Si guarda al federalismo fiscale che verrà. Poiché i contribuenti «dovranno presentare la dichiarazione al loro Comune, dove sono conosciuti, già questo sarà un deterrente». Nell'attuale situazione, non si può far altro che lavorare «per uscire da questa difficile crisi senza eccessivi danni», facendo leva su un sistema bancario «più solido degli altri paesi europei». Lo dimostra il fatto che nessuna banca «ha chiesto a oggi interventi di ricapitalizzazione». Nell'incontro con le parti sociali di due sere fa a Palazzo Chigi, il Governo «ha avuto risposte positive». Clima costruttivo con le imprese, mentre per il premier la scelta della Cgil di confermare comunque lo sciopero generale per il 12 dicembre «è un errore loro».

Fonte WWW.ILSOLE24ORE.COM

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22.11.08

INTERVENTI PER FAMIGLIE E FORSE SU IRAP


"Il governo si appresta a varare delle misure a sostegno dell'economia". Il premier, durante un comizio a Teramo, fa il punto sul lavoro dell'Esecutivo. "Abbiamo gia' stanziato - dice il premier - un fondo di 10 miliardi di euro alle banche. Siamo disponibili a rientrare nel capitale delle banche sottoscrivendo delle obbligazioni su richiesta. Richiesta - aggiunge il premier - che ancora non e' stata fatta". Il presidente del consiglio continua: "Siamo disposti a dare un supporto alle imprese e vi dico che l'Iva di cassa sara' sicuramente nel pacchetto di misure che presenteremo la prossima settimana". Infine, Berlusconi annuncia che "forse interveremo sull'Irap" e sicuramente ci saranno "interventi per le famiglie piu' bisognose e con molti figli a carico. Cercheremo - conclude Berlusconi - di dare una mano, lo faremo in modo coordinato con gli altri governi europei".(AGI)

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FI verso il PDL

CONGRESSO NAZIONALE 21 NOVEMBRE 2008 - http://www.forzaitalia.it/congresso-nazionale/

Intervento VIDEO dell'. On. Prof. Ministro Renato Brunetta

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19.11.08

Alfano: niente trappole su amnistie o indulti

«Si rassegni chi immagina che ci saranno trappole su indulti o amnistie. La posizione del governo è chiara: non ne faremo». Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, spiega che il ddl sulla certezza dell'applicazione della pena non era all'ordine del giorno del Cdm di oggi e che comunque il principale punto del provvedimento è dire «basta alla sospensione condizionale della pena gratis: chi ha fatto un danno alla società dovrà ripararlo lavorando obbligatoriamente, altrimenti niente condizionale e si fa il carcere per cui si è stati condannati». Sulla messa alla prova degli indagati, che è «un istituto completamente distinto» il ministro preannuncia «approfondimenti », tenendo conto anche delle perplessità avanzate da Lega e An.

Fonte WWW.ILSOLE24ORE.COM

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Rassegna stampa 19 novembre 2008

Lite in tv fra Berlusconi ed Epifani a Ballarò

Tratto da You Tube in modo chiaro e completo, il sito del Corriere della Sera e di Repubblica non hanno pubblicato tutti i 10 minuti dell'intervento del Premier.

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TREMONTI: Riduzione dei telefonini e delle auto blu per tagliare gli sprechi negli enti pubblici

Telefonini centellinati e meno auto blu. Riduzione delle spese della politica, come quelle per gli organi collegiali, e taglio del 20% del dirigenti più alti in grado. Ma anche il dimezzamento delle spese della carta impiegata per relazioni e pubblicazioni, un uso più deciso delle e-mail per ridurre le spese postali, un turn-over pari al solo 10% per il personale in uscita (che sale al 20% per le università) nonché il contenimento delle spese per l’approvvigionamento di combustibile per riscaldamento e per le bollette dell’energia elettrica.

Scatta il piano del ministro dell’Economia Giulio Tremonti per contenere nel 2009 la spesa pubblica, attuando quanto previsto dalla manovra approvata in estate. Con una corposa circolare, firmata di suo pugno e diffusa dalla Ragioneria dello Stato, il ministro invita così le amministrazioni a tener conto delle novità - alcune introdotte nel passato ma con impatto dal 2009 - nel predisporre i bilanci di previsione per il prossimo anno.

“L’esigenza di tutela la stabilità finanziaria del Paese e l’attuale situazione di crisi dei mercati finanziari internazionali - ha spiegato Tremonti - impegnano il Governo a proseguire sulla strada del risanamento della finanza pubblica perchè possa realizzarsi un equilibrato e stabile sviluppo economico”. Le amministrazioni dovranno così valutare le criticità per mettere in atto le “possibili strategie finalizzate a realizzare un più proficua riallocazione delle risorse”.

Ecco le principali voci ricordate da Tremonti nella circolari.

Luce e riscaldamenti. Sarà necessario adottare misure di “contenimento delle spese per l’approvvigionamento di combustibile per riscaldamento e per l’energia elettrici in modo tale da conseguire risparmi in linea con quelli che devono conseguire le amministrazioni statali tenuti ad effettuare gli acquisti tramite con convenzioni Consip”, cioè con le aste on rete gestite dalla controllata del Tesoro.

Taglia-carta. Le amministrazioni pubbliche dovranno ridurre del 50% la spesa rispetto al 2007 per la stampa delle relazioni e di ogni altra pubblicazione che viene distribuita gratuitamente o inviata ad altre amministrazioni. Addio poi alla Gazzetta Ufficiale su carta: l’abbonamento dovrà essere telematico.

Verifica cellulari. Nei piani triennali che le amministrazioni devono predisporre per razionalizzare l’utilizzo di beni devono essere “indicate le misure dirette a circoscrivere l’assegnazione di apparecchiature di telefonia mobile ai soli casi in cui il personale debba assicurare, per esigenze di servizio, pronta e costante reperibilità e limitatamente al periodo necessario” Dovranno essere individuate “nel rispetto della normativa sulla tutela della privacy, forme di verifica anche a campione, circa il corretto utilizzo delle relative utenze”.

Meno dirigenti. Scatta la tagliola per i dirigenti: quelli di fascia alta vanno ridotti del 20%, gli altri del 15%. Va rideterminata così anche la pianta organica. C’è poi il taglio del 10% per il personale con compiti logistico-strumentali.

Tetto 3% a manutenzione sedi. La spesa per manutenzione ordinaria e straordinaria non potrà eccedere il 3% del valore dell’immobile e scende all’1% per la sola manutenzione ordinaria e per le sedi prese in affitto.

Auto blu ‘cumulative’. Vale anche per il 2009 la norma che prevedeva un taglio del 50% rispetto al 2004 delle spese di “acquisto, manutenzione, noleggio ed esercizio” delle auto di servizio. Viene consigliato anche “il ricorso, previa verifica di fattibilità, a mezzi alternativi di trasporto , anche cumulativo”.

Consulenze e sponsorizzazioni. Parte dal prossimo anno il taglio del 30% rispetto al 2004 della spesa sostenuta per le consulenze a soggetti esterni alla p.a. (ma università e ricerca sono esclusi da questi limiti). Diventa operativa anche la riduzione del 30%, rispetto al 2007, delle spese per sponsorizzazioni, anche per le società pubbliche controllate

Spese politica. Scattano limitazione per l’istituzione di “organismi collegiali”, per i quali va valutata la reale utilità. In ogni caso la spesa dovrà essere il 30% di quella sostenuta nel 2007. Taglio del 50% anche per il compenso ai dipendenti dovuti all’attività di componente o di segretario di collegi arbitrali.

Ora posta on line. Il ministro ricorda che saranno effettuati controlli a campione dal Cnipa sull’utilizzo delle e-mail al posto delle vecchie lettere. Nel caso non si rispettino i parametri fissati dal 2007, “verrà applicata una riduzione del 30% delle risorse stanziate per l’invio di corrispondenza cartacea”
Turn over contingentato. Ogni dieci dipendenti che escono dalla Pa ne potrà essere assunto solo uno. E anche la spesa dei neo-assunti non potrà superare il 10% di quella del personale andato via. Il limite è però un po’ più alto per le università (il 20%)

Aumenti al 3,2%. Nel redigere il bilancio 2006 le amministrazioni dovranno appostare una somma pari al 3,2% del monte salari da corrispondere come aumenti retributivi per i rinnovi contrattuali

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6.11.08

Grandi Opere: Avanti anche con la forza

«Diffondere ottimismo, perché chi è pessimista concorre al declino». La parola d’ordine di Silvio Berlusconi, ripetuta come un mantra ai collaboratori, rimbalza anche dalla Fiera di Rho-Pero, alle porte di Milano, dove il presidente del Consiglio ha inaugurato il Salone del ciclo e del motociclo. Gira per un’ora tra gli stand, stringe mani, solleva in trionfo la bici del Milan, invita a pedalare invece di inquinare («mi piace l’idea americana di dare 20 dollari in più in busta paga a chi va al lavoro in bicicletta»), scherza sugli adulteri che abbondano («se dessimo venti dollari a chi tradisce la moglie poi torna a casa...»). Saluta allegro visitatori e fan che lo seguono in corteo fin sotto l’elicottero, quando è ora di ripartire. Sorride. Mette in guardia dalle «profezie autoavveranti» anche a tavola, dopo aver annunciato pubblicamente misure di sostegno a banche e famiglie («il decreto arriverà la prossima settimana»), semaforo verde all’Alta velocità nei Trafori alpini («anche con l’uso della forza»), stanziamenti per le scuole cattoliche, lotta a baronati, parentadi e sprechi nelle università, punizioni per chi imbratta muri e strade («dobbiamo riportare l’Italia al decoro e alla civiltà»). Provvedimenti che ritiene iniezioni di fiducia al Paese. «Abbiamo ereditato una situazione difficile». E accusa: «Quando accendo la Tv, in tutte le trasmissioni assisto ad attacchi contro di noi, mossi da conduttori televisivi appecoronati sulla sinistra». In particolare sui temi della scuola sottolinea «una disinformazione eccessiva e inaccettabile». Insiste sul bicchiere mezzo pieno, 16 miliardi di euro a disposizione per le infrastrutture, 13 milioni di euro di incentivi per i mezzi meno inquinanti e i nuovi provvedimenti di sostegno a banche, imprese e famiglie, per i quali il Financial Times parla di 30 miliardi di euro. Le opere pubbliche possono essere un volano di ottimismo. «Riprenderemo con determinazione il piano sulle infrastrutture che avevamo iniziato con l’altro governo e che è stato fermato dalla sinistra, a causa dell’opposizione dei comunisti. Hanno bloccato anche i lavori per trafori come quello del Frejus. Ma le decisioni prese democraticamente devono essere attuate e lo Stato garantirà che i lavori del Corridoio 5 vadano avanti usando anche, se necessario, la forza. Come abbiamo fatto in Campania per l’emergenza rifiuti». Il principio da difendere è sempre lo stesso e vale per la scuola come per le discariche e la Tav: «No alle minoranze che bloccano. È una violenza contro i cittadini, contro i viaggiatori, contro la democrazia». Il premier non fa cifre sui provvedimenti anticrisi, ma conferma stanziamenti cospicui in arrivo la prossima settimana, quando il governo varerà un decreto per aiutare banche e famiglie «forzando la necessaria attenzione alla quadratura dei conti». Spiega che i fondi destinati alle banche saranno sottoposti a vincoli, nel senso che gli istituti che ricorreranno alla liquidità di Stato dovranno garantire di mettere a disposizione i fondi per i prestiti: «Le banche saranno chiamate a mantenere lo stesso monte prestiti a famiglie e imprese e potranno essere chiamate dal governo a aumentarli dell’1, 2 o 3 per cento». Berlusconi esclude una statalizzazione delle banche o comunque ingerenze nella gestione: «Interverremo sottoscrivendo obbligazioni convertibili o azioni privilegiate, senza diritto di voto». Anticipa che un’importante banca annuncerà presto di poter mettere a disposizione delle piccole e medie imprese 5 miliardi di euro.Parla degli aiuti alle scuole cattoliche e garantisce che non mancheranno all’appello i 500 milioni previsti. «A causa di una svista nella finanziaria abbiamo tolto 134 milioni di finanziamento alle scuole private. Rimedieremo, per difendere la libertà dei cittadini di mandare i figli anche in una scuola diversa da quella pubblica» spiega. L’obiettivo dichiarato degli interventi che riguardano scuola e università è «spendere meglio i soldi degli italiani». Difende i provvedimenti del decreto Gelmini, dall’«insegnante prevalente» (non unico) al tempo pieno (che sarà mantenuto e potenziato) alle novità in arrivo negli atenei. Nota dolente la riforma delle università, che ha scatenato resistenze consolidate. «Daremo modo agli studenti di imparare cose utili, faremo diminuire baronati, parentadi e il numero di corsi. Ce ne sono alcuni con un solo studente!». A scuola esclude licenziamenti di insegnanti, sponsorizza il ritorno del voto («mi è capitato di leggere alcuni giudizi e non sapevo se ridere o piangere, un numero è molto più chiaro»), del cinque in condotta e del grembiulino, «per evitare differenze tra chi è griffato e chi non lo è». Sorride e conclude: «Se vi sembrano cose per cui portare i bambini in piazza...».

Fonte www.ilgiornale.it

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5.11.08

Obama è il 44° Presidente USA

Con una valanga di voti che il Partito Democratico non vedeva dai tempi di Jimmy Carter, nel 1976, Barack Obama è il primo afro-americano a conquistare la Casa Bianca. Il senatore nero dell'Illinois ha ottenuto circa il 52% dei suffragi conquistando almeno 349 voti elettorali, quando ne erano necessari 270 per vincere. In termini assoluti ad Obama, secondo la Fox, sono andati 61,56 milioni di suffragi, a John McCain 54,81 milioni di voti, pari al 47% circa del totale.

Il sito di gossip politici Drudgereport dà cifre inferiori, 59,5 milioni contro 53,3, senza citare fonti. Il suo predecessore democratico alla Casa Bianca, Bill Clinton, non è mai riuscito a vincere con oltre il 50% dei voti, neppure nel 1996, quando aveva battuto seccamente il suo rivale repubblicano Bob Dole, conquistando la bellezza di 379 voti elettorali. La corsa tra Obama e il suo avversario repubblicano John McCain rimane un testa a testa in North Carolina e in Missouri, che rappresentano rispettivamente 15 e 11 suffragi elettorali. Comunque finiranno le cose nei due Stati (e forse ci vorranno diversi giorni per saperlo) il senatore dell'Illinois non riuscirà a raggiungere la cifra record di Clinton contro Dole di 12 anni or sono.

Oltre a conquistare alla grande la Casa Bianca, il partito democratico ha ampliato la propria maggioranza al Congresso, ma senza raggiungere la cosiddetta 'cifra magica' di 60 senatori su 100 al Congresso. Un livello che avrebbe neutralizzato di fatto l'opposizione repubblicana, impedendole di fare ostruzionismo. In base ai risultati provvisori, il partito democratico guadagna 15 seggi alla Camera, raggiungendo un totale di 248, contro 166 per i repubblicani. Al Senato, il guadagno è di 5 seggi, per raggiungere quota 56, contro 40 per i repubblicani. I risultati di due duelli di spicco al Senato non sono attesi immediatamente. Il primo, in Minnesota, vede il comico Al Franken, un democratico, leggermente in testa rispetto al repubblicano Norm Coleman, noto soprattutto per essere stato uno dei critici più feroci dell'Onu. Ambedue sono intorno al 42%. Il secondo duello si svolge in Alaska e vede il senatore uscente Ted Stevens, il più longevo al Senato, leggermente in testa davanti al sindaco di Anchorage, Mark Begich, un democratico.

Anche se forse non verrà eletto, i risultati ottenuti da Stevens, appena condannato per corruzione, hanno stupito gli osservatori. Circa un abitante dell'Alaska su due è pronto a rimandare al Senato un politico che ha subito una condanna, anche se l'entità della pena sarà nota solo nelle prossime settimane. Infine, tra gli altri temi, in California i fautori del referendum per proibire le nozze omosessuali, autorizzate nello Stato, sono in testa, 52 contro 48%, ma lo spoglio non è ancora terminato. Se, come è possibile, vinceranno i promotori del referendum, per le circa 18mila coppie dello stesso sesso che si sono sposate in questi ultimi quattro mesi e mezzo, inizierà un lungo periodo di incertezza(ANSA).

BERLUSCONI SULLE GRANDI OPERE

"Lo Stato garantirà la possibilità di realizzare i trafori alpini del Corridoio 5 anche con l’uso della forza, così come ha fatto in Campania per l’emergenza rifiuti", ha annunciato il presidente del Consiglio parlando di infrastrutture per le quali "il governo ha messo a disposizione 16 miliardi, dopo che la sinistra aveva bloccato i nostri piani e i cantieri come il Frejus, per colpa di Rifondazione Comunista". Secondo Berlusconi una minoranza non può pretendere di fermare un cantiere, "perché questo non è espressione diretta di democrazia, va contro ai cittadini, ai viaggiatori e allo Stato".

FRASE DEL GIORNO
Parlando della vittoria di Obama e delle reazioni della sinistra a quindi aggiunto: "Obama ha vinto e governerà, loro hanno perso e tra quattro anni tireremo le somme e vedremo se gli elettori sceglieranno noi o loro". Silvio Berlusconi 5 novembre 2008