: Politica Libera :

Blog QUOTIDIANO dedicato alla Politica ITALIANA.On line da febbraio 2006

24.6.08

CHIUSURA BLOG



22.6.08

Parisi: occorre cambiare il leader

21.6.08

Casini: in piazza con Veltroni non ci vado !

Dov'è finito Casini??? Niente paura.... c'è c'è ....posto questo articolo di Ugo Magri de LA STAMPA di oggi.



Gli echi del premier che mette sotto tiro i pm raggiungono Pier Ferdinando Casini mentre il leader dell'Udc sta presiedendo a Ginevra l'Unione Interparlamentare. «Non ho mai creduto ai complotti giudiziari», fatica a trattenere lo sconcerto, «e credo che la sindrome di accerchiamento, magari instillata dall’eccesso di zelo di qualche consigliere, possa essere solo dannosa per Berlusconi. Senz'altro lo è per l'Italia».

Ci risiamo col Cavaliere che vorrebbe l'impunità...
«Sinceramente, non è questo a preoccuparmi. In molti paesi i processi delle alte cariche dello Stato vengono congelati fino alla fine del mandato. Mi allarmo di più quando si inserisce la sospensione dei processi in un decreto che riguarda la sicurezza. E' uno sfregio al Capo dello Stato e alle regole del gioco. Io credo che si dovrebbe fare un patto chiaro: l'opposizione non fa ostruzionismo a un eventuale lodo Schifani, la maggioranza rinuncia all'escamotage degli emendamenti al decreto legge. Lo troverei un contributo utile alla civiltà del confronto politico».

Veltroni annuncia una manifestazione contro il governo. Aderirete?
«Una nostra partecipazione non è nel novero delle cose possibili. Però, sono sincero, non mi interessa molto».

Nemmeno se il Pd porterà in piazza milioni di persone?
«Ne prenderei atto con rispetto, senza demonizzare e senza mitizzare. Una manifestazione come quelle che fece lo stesso Berlusconi, partecipate e vivaci, avrà sempre il valore positivo di un evento democratico. Ma restiamo sul piano, pur legittimo, della propaganda».

Invece?
«Con tutto il rispetto, penso che il vero problema di Veltroni sia una seria riflessione autocritica sull’ idea bipartitica e sul modello istituzionale che va prendendo piede in Italia. Entrambi rischiano di produrre l’opposizione che un tempo si sarebbe definita “di Sua Maestà”».

Che abbaia senza mordere?
«Che fa comodo soltanto a chi oggi governa. Cioè a Berlusconi. E che magari ondeggia tra l'abbraccio e la piazza».

Eppure Veltroni elegge voi dell'Udc a interlocutori privilegiati...
«Constato con grande piacere questa attenzione. La trovo anche logica, perché la concertazione tra le opposizioni serve in molti passaggi della vita parlamentare, e non solo. Però altro è il punto centrale su cui chiedo a Veltroni un chiarimento. Gli italiani vogliono la semplificazione politica, non l'annullamento di tutto ciò che esula dai maggiori partiti».

Cosa non le è piaciuto?
«La trovata del Vassallum prima delle elezioni, quando invece si sarebbe potuti arrivare a un sistema tedesco molto meglio rappresentativo della società italiana. E' vero che questa proposta fu sul tavolo di Marini, ma vi arrivò ormai fuori tempo massimo. Gli stessi progetti di cui si vagheggia per le europee, prevedono l'abolizione delle preferenze, così un paio di persone potranno designare da sole perfino la nostra rappresentanza in Europa. E non parliamo dello Statuto dell’opposizione, perché veramente ci sarebbe da sorridere...».

Altri esempi?
«La costituzione del governo-ombra sembra concepita apposta per limitare la dialettica ai soli Pdl e Pd, dimenticando come fuori dei due maggiori partiti ci sia pur sempre un 30 per cento di elettori. E il bipartitismo si riflette negativamente nella tivù pubblica, dove ci sono mosche cocchiere che, per accreditarsi in vista delle nuove nomine, annullano tutte le altre identità».

A chi si riferisce?
«Basta aprire certi tigì: il 90 per cento è dedicato a governo e governo-ombra. Per il Pd continuare su questa strada significa il più grande dei favori a Berlusconi. Poi possono fare tutte le manifestazioni di massa che vogliono...».

La sorprende che Bossi crei problemi al Cavaliere?
«E' stato Berlusconi a mettere la Lega in una posizione privilegiata. Oggi Bossi è determinante, e ha il dovere di portare risultati eclatanti ai suoi elettori: non gli basterà più qualche plastica facciale sul federalismo. Altrimenti già alle prossime europee se lo scorda di riprendere i voti di due mesi fa».

Con Berlusconi vi siete appena parlati. Come l'ha trovato?
«Abbastanza preoccupato dai problemi che ha di fronte. Il che mi sembra positivo, altrimenti sarebbe un incosciente».

La manovra economica è stata approvata in 9 minuti e mezzo...
«Sì, così in fretta che metà delle norme devono ancora essere scritte. Un esempio di politica spettacolo. Aspettiamo di leggerle, quando sarà possibile».

Avances verso di voi?

«Non sono all'ordine del giorno».

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Roma federale per riformare l'Italia


Ancora una volta tocca a una frase di Cavour fare da bussola alle mosse del governo. «In una sala - afferma il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti nel corso di una conferenza stampa in Campidoglio con il sindaco della Capitale Gianni Alemanno - c'è una iscrizione che recita: "Senza Roma capitale l'Italia non si può costituire".

Tremonti: Roma federale per rilanciare l' Italia - Il Tempo


Alemanno:occultati i dati di bilancio - Il Tempo


Gelmini: Valorizzare il merito, autonomia, competizione e finanziamenti - Il Tempo

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20.6.08

Alcuni giudici vogliono sovvertire giustizia

PD - tregua armata tra le correnti - prodiani e Parisi restano fuori?

Berlusconi attacca Veltroni e i giudici

19.6.08

STATALI: BRUNETTA CAMBIERA' TUTTO

18.6.08

25 anni di processi ma sempre incensurato


Una ventina di procedimenti giudiziari dal 1983 di cui solo due sono ancora in corso. Tra questi quello in cui è coinvolto David Mills. Per altri invece è storia, messi definitivamente da parte grazie ad un'assoluzione o ad un atto di archiviazione.


Oppure dalla previsione della prescrizione del reato contestato. È lungo ed intrecciato il curriculum giudiziario di Silvio Berlusconi, il quale però, a dispetto delle tante polemiche e critiche, fino ad oggi davanti alla giustizia italiana risulta incensurato. Un cammino che in alcuni casi assomiglia ad una sorta di stillicidio, tanto che in più di un'occasione si è parlato di assalto della magistratura e di «toghe rosse». Attacchi dai quali comunque fino ad ora il Cavaliere è uscito indenne. Come nell'ultimo processo, quello Sme,iniziato nel 2000 e durato ben sette anni e che si è concluso con il provvedimento di assoluzione da parte della Corte di Cassazione «per non aver commesso il fatto e perché il fatto non sussiste».

L'accusa mossa dagli inquirenti nei confronti di Berlusconi fu di aver corrotto i giudici durante le operazioni per l'acquisto della Sme. Accuse che alla fine sono risultate infondate come attestato dalla decisione della Suprema Corte giunta qualche giorno fa e che di fatto ha respinto il ricorso della Corte di Appello di Milano mettendo fine ad uno dei processi più travagliati della storia giudiziaria del Cavaliere.
La storia giudiziaria del premier inizia molto prima, nel 1983, quando dopo una perquisizione da parte dei carabinieri in autostrada si ritrovò coinvolto in un'inchiesta su un traffico di droga e per questo sottoposto ad intercettazioni. Ci vorranno otto anni per chiarire il tutto ed archiviare l'indagine dopo aver accertato che non c'era nulla di penalmente rilevante. Archiviazione che sarà protagonista qualche anno più tardi di un altro procedimento contro Berlusconi, stavolta però premier. L'accusa è quella di aver agito in modo fraudolento per favorire la spartizione pubblicitaria tra Rai e Fininvest. Il 23 novembre 1994 Silvio Berlusconi venne iscritto nel registro degli indagati della procura di Roma riguardo la vicenda di presunti accordi tra le due società sui tetti pubblicitari. Il primo giugno del '95 è archiviato tutto.


Archiviazioni per Berlusconi ma anche assoluzioni nei suoi processi come per quello della vicenda Sme oppure per quello riguardante le quattro tangenti pagate alla Guardia di Finanza. Tangenti che secondo l'accusa furono pagate dal Cavaliere tra il 1989 e il 1994 per ammorbidire le Fiamme gialle impegnate nei controlli fiscali in quattro sue società: Mondadori, Mediolanum, VideoTime e Telepiù. In primo grado il Cavaliere fu condannato a due anni e nove mesi di reclusione in riferimento alle quattro tangenti ma nel 2001 la Cassazione assolse Berlusconi da tutti i capi di imputazione per non aver commesso il fatto. L'assoluzione arriverà anche per il processo «All Iberian 2» nel 2005 nato dalle indagini sulla presunta rete di 64 società e conti offshore del gruppo Fininvest che secondo le tesi dell'accusa sarebbe servita per finanziare le scalate ad alcune società quotate in borsa (Standa e Rinascente), a pagare tangenti ai politici e ad aggirare i divieti posti dalla legge in Italia e Spagna in materia di monopolio tv.

L'accusa rivolta a Berlusconi fu di falso in bilancio, ma anche qui giunse puntuale l'assoluzione, il 26 settembre del 2005, con la formula che «il fatto non costituisce reato» poco dopo l'approvazione della riforma del diritto societario del 2001 che appunto modificava le prescrizioni riguardanti il falso in bilancio. Ma la lista delle assoluzioni potrebbe continuare ad esempio con il processo sull'acquisizione di Medusa Cinematografica dove sia la Corte d'Appello che la Cassazione ribaltarono la condanna ad un anno e 4 mesi per falso in bilancio decisa in primo grado dal Tribunale. E il 9 febbraio del 2000 Berlusconi viene assolto in appello dall'accusa di falso in bilancio. E senza dimenticare l'archiviazione giunta nel 1998 al termine delle indagini preliminari dell'accusa mossa dalla procura di Palermo di concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di denaro sporco. Una lista lunga ma sempre con lo stesso finale: incensurato.

Fonte WWW.ILTEMPO.IT

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Robin Hood all'attacco


Giulio Tremonti novello Robin Hood va all'attacco di banche, assicurazioni, petrolieri e, a sorpresa, delle cooperative. A 24 ore dall'intervento della Commissione europea che vuole chiarimenti sulle agevolazioni fiscali a loro favore, fonti del Tesoro rivelano che fra le misure della prima parte della manovra triennale che verrà approvata oggi dal consiglio dei ministri ci sarà una stangata per le coop a cosiddetta «mutualità prevalente», di fatto la gran parte delle imprese di questo tipo in cui - dice la legge - «l'attività viene svolta prevalentemente con e a favore dei soci». Fra queste ci sono tutte le coop di consumo, considerate a Bruxelles (e dai concorrenti come Bernardo Caprotti di Esselunga) grandi imprese travestite. Oggi aziende come Coop Adriatica pagano le tasse su circa il 30% degli utili, nella logica che vuole il resto vincolato al reinvestimento. Secondo quanto riferivano ieri le fonti, la base imponibile invece raddoppierà, arrivando fino al 60%. E' appena il 10% in meno di quanto si applica nelle cooperative a mutualità «non prevalente» come quelle (è il caso di Unipol) che controllano anche società per azioni. Minimizzando il differente trattamento fiscale, verrà probabilmente meno l'obiezione sollevata da Bruxelles. Giulio Tremonti si conferma la bestia nera delle coop: fu proprio lui, durante il primo governo Berlusconi, a modificare per la prima volta il sistema di agevolazioni che fino ad allora aveva garantito esenzioni fortissime per tutto il sistema. Ma la nuova tassa alla quale tiene di più il ministro Robin Hood («sarà una tassa bellissima») è la stangata per le società petrolifere: ad essere colpiti saranno i depositi di greggio a fini speculativi. Nella manovra ci sarà un meccanismo, già adottato in Francia, che obbligherà gli operatori a passare, nelle gestione contabile delle scorte, dal cosiddetto metodo «lifo» (last in, first out) al «fifo» (first in, first out). In sostanza l'obiettivo è far emergere il maggior ricavo che spesso viene garantito dall'acquisto di uno stock di greggio a prezzi più bassi e rivenduto nei momenti di picco sui mercati. Banche e assicurazioni invece dovranno pagare più tasse sugli interessi passivi, finora considerati quasi per intero costi deducibili. Per loro verrà stabilità la indeducibilità di una quota che ieri oscillava ancora fra il 3 e il 5% di quegli interessi. Dunque la manovra per il 2009, circa 13 miliardi su 34 del piano triennale, verrà finanziata da nuove tasse per 3-4 miliardi: i petrolieri dovranno contribuire per poco più di un miliardo, banche e assicurazioni per un miliardo e mezzo, mentre dalle coop dovrebbero arrivare qualche centinaio di milioni. Gli altri nove miliardi verranno recuperati con tagli alla spesa: 3,4 arriveranno da minori spese degli enti locali, dal taglio delle province delle grandi città e dall'abolizione delle comunità montane. La scure di Tremonti si abbatterà poi su sanità e ministeri: i risparmi varranno circa 3 miliardi ed il prezzo più alto lo pagherà la scuola che per effetto del blocco del turn-over perderà 100 mila posti tra insegnanti e supplenti entro due anni. Parte inoltre un maxi-piano di vendita delle caserme nei centri storici. La manovra che verrà approvata oggi sarà composta di un decreto legge (che entrerà subito in vigore) e di un disegno di legge più (forse) alcune leggi delega. Ieri sera fra i tecnici del Tesoro si lavorava ancora a montare il puzzle dei provvedimenti, ovvero cosa introdurre subito per decreto, cosa inserire nel disegno di legge e cosa rinviare alla Finanziaria d'autunno. A meno di obiezioni da parte del Quirinale (ieri Tremonti e il premier sono stati da Napolitano per esporre le linee guide della manovra), per decreto arriverà il pacchetto «Robin Hood», il cui gettito servirà a mantenere il 2,4% del rapporto deficit-Pil per l'anno in corso. Nella manovra sono comunque previste una valanga di novità: dalle norme anti-fannulloni per il pubblico impiego del ministro Renato Brunetta (premi al merito, mobilità, licenziamenti per giusta causa), al taglio delle accise sui carburanti fino al pacchetto lavoro di Maurizio Sacconi: nel decreto dovrebbe esserci l'abolizione del divieto di cumulo fra lavoro e pensione, mentre ieri era ancora in forse la reintroduzione del lavoro a chiamata, il rilancio dell'apprendistato e un buono previdenziale per i lavori occasionali come la baby sitter o il giardiniere.

Fonte WWW.LASTAMPA.IT

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14.6.08

Sospensione temporanea articoli



SOSPENSIONE TEMPORANEA PUBBLICAZIONE ARTICOLI

LE PUBBLICAZIONI RIPRENDERANNO LA PROSSIMA SETTIMANA

ARRIVEDERCI !

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2500 SOLDATI NELLE METROPOLI

LA RUSSA: SOLDATI IN CITTA' MASSIMO PER UN ANNO - Repubblica

SARANNO UTILIZZATI PER PATTUGLIAMENTO - CORRIERE

(AGI) - Roma, 14 giu. - "Nessun rischio di sovrapposizione" tra forze dell'ordine e militari chiamati a contribuire alla gestione dell'ordine pubblico. A garantirlo - in un'intervista a SkyTg24 - e' il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, spiegando che gli uomini delle forze armate coinvolti nel progetto saranno "solo 2.500 in tutta Italia" e che "tra l'altro, si tratta di un esperimento che dura sei mesi, rinnovabile una sola volta".



UN GRANDE PLAUSO AL MINISTRO DELLA DIFESA ON. LA RUSSA, SPERIAMO CHE SERVA AD AUMENTARE LA SICUREZZA NELLE NOSTRE CITTA'.
























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13.6.08

Bush va dal Papa

Berlusconi - Bush : rapporti eccellenti

11.6.08

Bush a Roma - capitale blindata

Brunetta:in 3 anni abbatteremo l'assenteismo statale

«Non voglio fare fughe in avanti, non voglio inventare l'acqua calda… però, se noi dicessimo nell'arco di un triennio, opportunamente strutturato, che i tassi di assenteismo del settore pubblico ci si aspetta che siano simili a quelli del settore privato penso che non diremmo nulla di tragico». Lo ha detto il ministro per la Funzione pubblica e l'innovazione Renato Brunetta nell'audizione sul programma in corso alla commisisone Lavoro della Camera.



«L'idea un pò matta è vedere se si può estendere la class action al settore pubblico. Dare voce al cittadino consumatore per sanzionare i comportamenti della pa a partire da quelli del datore di lavoro» ha proseguito il ministro che si è posto l'obiettivo di sfatare un mito: la riforma della pubblica amministrazione. «Sembra ci sia una maledizione. Tutti ci provano, nessuno ci riesce» ha detto. Ma ora, per l'economista, non c'è più tempo. La situazione economica del Paese, la bassa crescita ci porta a non poter più fallire. «Non possiamo più permetterci un'amministrazione-palla al piede, attualmente è un freno per il Paese». La riforma della pubblica amministrazione, ha continuato, si può fare se la si fa «insieme» altrimenti «è destinata al fallimento» ha sottolineato Brunetta tendendo la mano all'opposizione.
Il piano di Brunetta poggia su sette i cardini: riforma del lavoro nella Pa, modifica della contrattazione collettiva e integrativa con riserva di legge su alcune materie, definizione di criteri di merito e premialità, sanzioni disciplinari e responsabilità dei dipendenti, nuova disciplina della dirigenza pubblica, riordino delle regole di reclutamento e formazione. La principale novità viene dalla disciplina della contrattazione collettiva nel pubblico impiego, dove saranno riservati alla disciplina legislativa, si legge nel documento, «la regolamentazione dell'organizzazione del lavoro, del sistema di valutazione del personale, e di tutto il regime della responsabilità (infrazioni, relative sanzioni e procedimento disciplinare)». Confermato il riordino dell'Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale della Pubblica Amministrazione), per la quale si prevede una riorganizzazione di competenze e organi, una maggiore indipendenza, il rafforzamento del potere di rappresentanza di Regioni ed enti locali, la ridefinizione di comparti e aree di contrattazione, la «modifica della durata dei contratti (in linea con il settore privato)» anche per «far coincidere il periodo di regolamentazione giuridica con quello di regolamentazione economica». La disciplina del sistema di valutazione delle strutture e del personale sarà inclusa in un decreto legislativo che prevede che ogni amministrazione predisponga ogni anno un sistema di indicatori di produttività e di misuratori della qualità del rendimento. Agli organi di controllo sarà data piena autonomia nella valutazione, che si estenderà a tutto il personale dipendente. Un ulteriore decreto introdurrà incentivi alla produttività e qualità delle prestazioni. Contro fannullonì e assenteisti, ci saranno regole e sanzioni inderogabili dalla contrattazione collettiva: tra le altre, la possibilità di licenziare per scarso rendimento, falsificazione di attestazioni di presenze e certificati medici falsi. Per chi commette le ultime due infrazioni sarà configurabile il reato di truffa aggravata con l'obbligo di risarcire all'amministrazione il danno patrimoniale e all'immagine. Quanto ai dirigenti, sono previsti maggiori poteri manageriali, coefficienti di valutazione comparativa dei costi per servizi omogenei resi, pubblicità su risultati e standard qualitativi, più meritocrazia nelle carriere. Infine, «incompatibilità» e rafforzamento dell'autonomia dei dirigenti rispetto alle organizzazioni sindacali e all'autorità politica. Nell'intervento del ministro Brunetta c'è stato spazio anche per le liberalizzazioni dei servizi pubblici locali. «Riprenderemo il ddl Lanzillotta ma nella sua versione originale» ha detto l'economista rispondendo proprio ad una domanda dell'ex ministro degli Affari regionali. «Sarà una delle vitamine» nel piano che fa capo al ministro dell'Economia, «insieme agli antibiotici in questa fase congiunturale».

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7.6.08

Berlusconi:meno tasse per ripartire

Il premier Silvio Berlusconi ribadisce, davanti alla platea dei giovani industriali, la propria linea in politica economica, ricordando la ormai celebre «equazione del benessere: meno tasse per le famiglie, il lavoro, le imprese vuol dire più consumi, più produzione, più posti di lavoro, più soldi nelle casse dell’erario. Il che consente di investire nelle infrastrutture e anche di ridare qualcosa a quella parte della società più emarginata».

"Bisogna continuare con la lotta all'evasione"
Il governo, sottolinea il presidente del Consiglio, continuerà la lotta all’evasione fiscale perchè «per pagare meno tasse devono pagarle tutti». E ancora: «Bisogna continuare il contrasto all’evasione fiscale di cui abbiamo il record in Europa». Con questo livello di evasione «abbiamo 100 miliardi in meno all’anno nelle casse dell’Erario, se è vero che il 18% del Pil è in nero».

"Migliorare le strutture e l'efficienza dello Stato"

«Siamo in condizione di poter operare da subito per mettere in campo molte cose positive per migliorare le strutture e l’efficienza dello Stato». Ha poi dichiarato il Premier intervenendo al convegno dei giovani imprenditori di Confindustria. «Naturalmente siamo aperti a tutti i suggerimenti che possono venire dalla trincea del lavoro», aggiunge, prendendo «l’impegno» di «creare un canale privilegiato» di comunicazione e di scambio tra governo e imprese.

"Sì allo sviluppo nucleare e al salvataggio di Alitalia" Il Cavaliere approfondisce poi i temi dello sviluppo nucleare del Paese e del salvataggio di Alitalia: «Bisogna procedere celermente alla costruzione di nuove centrali nucleari, è una necessità». E su Alitalia: «Un Paese come l’Italia, che vuole rimanere una potenza, non può non avere una compagnia di bandiera». «Se Alitalia fosse stata assorbita da Air France - ha proseguito Berlusconi - immaginiamo dove i francesi, che conosciamo bene anche se sono grandi amici, avrebbero portato i turisti interessati alla vecchia Europa». Infine, sull'emergenza rifiuti: «Entro luglio sbarazzeremo le strade di Napoli e della provincia dai rifiuti».


"Sicurezza, 18 mesi nei Cpt forse sono un po' troppi"
Parole decise anche per quel che riguarda la Sicurezza e lo scandalo delle intercettazioni: «Forse 18 mesi nei Cpt sono un pò troppi». Ha detto il presidente del Consiglio riferendosi alle norme sull’immigrazione clandestina contenute nel disegno di legge proposto dal governo. Berlusconi ha poi affermato che la settimana prossima il Parlamento europeo discuterà di immigrazione e «si parlerà di norme -ha detto- anche più severe delle nostre».


"Stop alle intercettazioni"

Il prossimo consiglio dei ministri varerà il provvedimento che limita le intercettazioni telefoniche «per tutte le indagini che non riguardino mafia o terrorismo. Ha annunciato Berlusconi spiegando che il testo prevede «una pena di cinque anni di carcere per chi eseguirà le intercettazioni, per chi le divulgherà e per chi le pubblicherà».

Il malore
Dopo l'intervento, poi, un fuori programma: il Cavaliere, seduto in prima fila, accusa un lieve malore. Subito soccorso, viene visitato da Claudio Marsano, sindaco di Santa Margherita del Pd. Poi sale nuovamente sul palco e rassicura tutti: «Adesso sto bene». www.lastampa.it

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Così sarà la legge antiprostituzione

«Sono meravigliato dal clamore sollevato dall’emendamento per il foglio di via alle prostitute, sproporzionato rispetto alla sua sostanza». Alfredo Mantovano, sottosegretario all’Interno, scorre le reazioni all’emendamento al decreto legge sul pacchetto sicurezza presentato da Filippo Berselli e Carlo Vizzini e sospira: «Non lo trovo assolutamente scandaloso. L’emendamento integra una norma su misure di prevenzione personali che si basano sulla pericolosità sociale. Sfido chiunque a dimostrare che chi esercita la prostituzione, traendone profitto personale, rappresenti una situazione in linea con canoni di legalità. Tra l’altro non è prevista sanzione penale, solo foglio di via e allontanamento».

Molti ricordano che le prostitute sono vittime.
«Infatti l’emendamento riguarda chi dalla prostituzione trae profitto personale. Rispetto a questa obiezione, ricordo che c’è l’articolo 18 del Testo unico sull’immigrazione che stabilisce che chiunque è vittima di sfruttamento di qualsiasi tipo, e il caso di maggiore applicazione è quello delle ragazze costrette come schiave a prostituirsi, partecipi a un programma di protezione e riceva assistenza e cure. Dopo di che può scegliere se tornare nel Paese d’origine, ricevendo anche sei mesi di sostegno, o se restare in Italia ricevendo un permesso di soggiorno».

Insomma, l’articolo non riguarda le «schiave del sesso».
«No. Chi è vittima di sfruttamento ha un’ampia protezione, già applicata migliaia di volte, sia per la salvezza di tante donne che per disarticolare i clan che gestiscono il business. Trovo ipocrita lamentarsi se per strada ci sono certi spettacoli e poi gridare allo scandalo per un emendamento come questo».

Il ministro Maroni da Venezia annuncia lo smantellamento dei campi nomadi abusivi. Qual è la strategia dell’esecutivo per l’emergenza rom?
«C’è un doppio binario. Da un lato l’espulsione - o l’allontanamento, a seconda che siano extracomunitari o comunitari - dei soggetti che non hanno titolo per restare negli insediamenti. Dall’altro, nei confronti dei rom che vivono onestamente in Italia, vogliamo predisporre centri di soggiorno che permettano loro condizioni di vita meno degradate di quelle attuali, e conformi all’umanità e al decoro. Il ruolo dei commissari straordinari è appunto sia quello di coordinare gli allontanamenti sia di trovare soluzioni alloggiative che evitino il degrado».

Degrado che non manca anche in molti insediamenti «ufficiali».
«Sì, ed è fuori da ogni logica che dentro le nostre città possano esistere comunità costrette a vivere in spregio alle più elementari norme igieniche e di civiltà».

Intanto l’Anm spara a zero sull’ipotesi del reato di clandestinità.
«In certe fasce della magistratura organizzata vedo il riproporsi di un atteggiamento critico a prescindere. Un “ritorno alle armi” preparato dallo spostamento a sinistra dei vertici dell’Associazione nazionale magistrati tra le elezioni e la formazione dell’esecutivo. Non c’è solo la critica al reato di ingresso clandestino, ma un “no” generalizzato. Pure al decreto sui rifiuti per Napoli, come se fosse eversivo. Posso arrivare a comprendere qualcosa del genere da parte di un’associazione di categoria come l’Anm, ma trovo grave che a Napoli molti pm e gip abbiano annunciato in un documento resistenza al decreto dei rifiuti. Nulla impedisce al singolo magistrato di sollevare questione di illegittimità costituzionale di una norma. Ma organizzare un’attività di interdizione è cosa diversa. Siamo di fronte a un nuovo “resistere, resistere, resistere”».

Intanto la decisione della Ue sulla clandestinità sembra confortare le scelte del governo.
«Con il pacchetto sicurezza abbiamo anticipato alcune decisioni di questa direttiva dell’Unione europea, secondo la quale l’espulsione effettiva con riaccompagnamento è possibile in prima battuta se vi è a monte un fatto illecito. La combinazione tra l’ipotesi del reato di clandestinità e la direttiva Ue può essere un contributo positivo nel dibattito parlamentare su questa norma».

Fonte ww.ilgiornale.it

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6.6.08

Prostitute via dalle strade, persone pericolose

Suscita aspre polemiche tra maggioranza e opposizione l'emendamento dei relatori al decreto sicurezza che punta a togliere dalle strade le prostitute, inserendole nell'elenco dei soggetti pericolosi per la sicurezza e la pubblica moralità.

LA PROPOSTA - La proposta di modifica presentata dai relatori del decreto - i presidenti delle commissioni Giustizia e Affari Costituzionali del Senato, Filippo Berselli e Carlo Vizzini - prevede infatti che nella legge del 1956 (la n. 1423) sulle «misure di prevenzione nei confronti delle persone pericolose per la sicurezza e la pubblica moralità» venga inserita anche la categoria delle prostitute accanto a quelle degli oziosi e vagabondi, di chi pratica traffici illeciti, dei delinquenti abituali, degli sfruttatori di prostitute e minori, degli spacciatori.

SOGGETTI PERICOLOSI - Nell'emendamento insomma si legge che deve essere considerato soggetto pericoloso per sicurezza e moralità anche chi vive «del provento della propria prostituzione e venga colto nel palese esercizio di detta attività». I "soggetti pericolosi", secondo la legge in vigore, possono essere diffidati dal questore e, se trovati a delinquere fuori dei luoghi di residenza, possono essere allontanati con foglio di via obbligatorio e inibiti dal ritornare per un periodo massimo di tre anni. Per i disobbedienti scatta il carcere fino a sei mesi. Nella sentenza di condanna poi dovrà essere disposto che, una volta scontata la condanna, il «contravventore» dovrà essere rimpatriato. Se, nonostante la diffida del questore, il soggetto pericoloso non si ravvede cambiando vita, scatta la sorveglianza speciale che può essere accompagnata anche dalla misura del divieto di soggiorno in uno o più comuni o in una o più province. Fino all'obbligo di soggiorno in un determinato comune. La misura di prevenzione, che dovrà essere decisa dal giudice, non potrà essere inferiore a un anno e superiore a cinque.

ALFANO - Il ministro della Giustizia Angelino Alfano difende l'emendamento, condividendo «pienamente» il «principio» che sta alla base dell'emendamento sulla prostituzione al pacchetto sicurezza. «Sul principio ci siamo, sulle modalità di applicazione le valuteremo», ha affermato.

PISANU - D'altra parte la critica più dura all'emendamento arriva dall'ex ministro dell'Interno Beppe Pisanu. «Lo scambio sesso-denaro - osserva Pisanu - comporta eguali responsabilità sia per la donna sia per l'uomo che partecipano. È perciò aberrante attribuire unilateralmente alle prostitute di strada il presunto reato contro la sicurezza e la moralità pubblica, assolvendo a priori i loro clienti». Pisanu chiede al premier Berlusconi di «bloccare questa iniziativa, con la stessa saggezza politica con cui ha bloccato l'insostenibile reato di immigrazione clandestina». Fa eco a Pisanu Marina Sereni, vicepresidente dei deputati del Pd. Per Sereni il governo affronta quella che è una piaga utuilizzando «solo slogan e propaganda».

ANM - Contraria all'emendamento anche l'Associazione nazionale magistrati. «Contro la prostituzione serve colpire gli sfruttatori» spiega il presidente dell'Anm Luca Palamara. «La piaga del nostro Paese - aggiunge - è lo sfruttamento, sono le prostitute che diventano vittime, il traffico di esseri umani».

SANTANCHÈ - Sottolinea invece la bontà dell'emendamento Daniela Santanchè. «È il primo effetto positivo - dice - del referendum che ho appena indetto per liberare le strade delle nostre città dall'ignobile mercato della prostituzione».

www.corriere.it

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Berlusconi: fermezza !

Berlusconi va dal Papa:siamo con la Chiesa - Repubblica

Berlusconi:il Ponte sullo Stretto si farà ! - Corriere

"Ringrazio il Papa per l'apprezzamento sul nuovo clima che si e' instaurato in Italia con l'avvento della nostra parte politica al governo. Noi facciamo riferimento al Ppe e per il Vaticano questa e' una cosa apprezzabile. Noi siamo dalla parte della Chiesa: crediamo nei valori della tradizione cristiana, nel valore irrinunciabile della vita, nel ruolo e nel valore della famiglia, nella difesa dei diritti umani, della solidarieta', della giustizia, della tolleranza", ha detto il premier.

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5.6.08

Attacco alla libertà!

Ognuno di noi è libero e dovrebbe essere libero di avere degli ideali e dei riferimenti che ovviamente avranno colpito per quello che ci hanno lasciato.
Purtroppo dobbiamo fare una doverosa premessa, se in Italia non la si pensa come il PCI-PDS-DS-PD e la SA si è fascisti ed estremisti.
Curioso che il fascismo reale non esista più dal 1945.....
curioso che se sei di sinistra hai superiorità rispetto ad altri....
curioso che se appoggi Berlusconi sei uno che non ragiona......
curioso che se metti sul tuo blog un tributo ad uomo di "destra" che negli anni di piombo si schierò sempre dalla parte della non-violenza oggi nel 2008 ti si venga detto "ESTREMISTA!".

Non basterà il vasto consenso popolare a forze di centro-destra per decenni se prima questi signori non facciano un pò di mea culpa e la smettano una volta per tutte ad essere arroganti.....

Ma non ci dimentichiamo un particolare:

CHI E' DI SINISTRA.....ti deve sempre indurre a metterti in difficoltà anche quando hanno torto marcio
CHI E' DI SINISTRA.....è arrogante e presuntuoso e chi sta dall'altra parte deve sempre dire si'

Oggi chi si dichiara COMUNISTA è una persona normale.....dopo quello che ha fatto il comunismo reale nel mondo ci vuole proprio coraggio....invece no fa parte della loro ideologia...non devono ammettere nulla anche quando errano.

MENO MALE CHE NON CI SONO SOLO LORO !

La Sinistra è migliore della Destra ? Parliamo degli sprechi e delle promesse elettorali del Governatore Nikita Vendola a tutto campo e poi vediamo se relamente questa sinistra è migliore degli altri...

Ma no non illudetevi....diranno che sono tutti ladri.....classica risposta.....

TANTO NOI CHE NON SIAMO DI SINISTRA SIAMO SEMPRE INFERIORI !!!!!!

....LA SINISTRA NEGLI ANNI 50 DAVA DEL FASCISTA AL MIGLIOR STATISTA ITALIANO - ALCIDE DE GASPERI - CHE CI HA SALVATO DALLA FAME E DALLA GUERRA CIVILE E DAL COMUNISMO !!!!!

Non mi interessa di quello che dice la gente di sinistra...loro hanno armadi pieni di scheletri....

UNIPOL ?
SCALATA BNL-ANTONVENETA?
CONFLITTO DI INTERESSE COOP ?
STALIN?
GULAG?
MAO?
COMUNISMO CINESE?

Libri da leggere per capire di più la realtà, degli errori e delle cazzate fatte dalla destra sappiamo tutto e anche di più ma su quello che ha nascosto la sinistra per decenni siamo ancora lontani dalla verità....

Falce e carrello di Bernardo Caprotti
LIBRO NERO DEL COMUNISMO
SCONOSCIUTO 1945 , IL SANGUE DEI VINTI E LA GRANDE BUGIA - Giampaolo Pansa

NO AD OGNI FORMA DI ESTREMISMO
SI ALLO STATO DI DIRITTO
SI ALLA VERITA' STORICA
SI ALL'OCCIDENTE
SI ALL'ITALIA LIBERA DEMOCRATICA E SOLIDALE
SI ALLO STATO DI ISRAELE
SI AGLI U.S.A.
SI ALLA CULTURA OCCIDENTALE
SI ALLA LEGALITA'
SI AL DIALOGO
DALLA PARTE DELLE FORZE DELL'ORDINE !

NO AGLI ESTREMISTI
NO AI FANCAZZISTI
NO AL COMUNISMO
NO AD UNA CULTURA DELL'ODIO
NO AD UNA CULTURA DELLA STORIA LETTA SOLO DA UNA PARTE
NO AI NO-GLOBAL VIOLENTI
NO A TUTTE LE FORME DI VIOLENZA
NO ALLA MENZOGNA


ESTREMISTI ROSSI E NERI ANDATE A LAVORARE.....
NELLE UNIVERSITA' SI STA PER STUDIARE NON PER CAZZEGGIARE !!!!


Verso il partito unico...

4.6.08

Obama:sempre al fianco di Israele

UNIPOL, RICHIESTA A PARLAMENTO EUROPEO USO TELEFONATE D'ALEMA

La Procura di Milano ha chiesto al Parlamento europeo "l'autorizzazione alla integrale utilizzazione", ai fini processuali, delle due telefonate intercorse nel luglio 2005 tra l'ex ministro Massimo D'Alema e l'ex presidente di Unipol Giovanni Consorte, intercettate nell'ambito dell'inchiesta sul tentativo di scalata da parte di Unipol a Bnl. La richiesta e' stata inoltrata al presidente del Parlamento Europeo, Hans-Gert Pottering, e riguarda le conversazioni tra D'Alema (non indagato), ai tempi parlamentare europeo, e l'ex numero uno della compagnia assicuratrice che invece era gia' indagato nelle inchieste milanesi. In contemporanea, il pm milanese Luigi Orsi, con i colleghi Giulia Perrotti ed Eugenio Fusco, ha chiesto il rinvio a giudizio per 45 indagati coinvolti nella vicenda del tentativo di acquisizione della Banca Nazionale del Lavoro. Tra le persone per cui e' stato chiesto il processo al gup Luigi Varanelli, oltre a Consorte e al suo vice Ivano Sacchetti, ci sono tra gli altri l'ex governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, l'ex capo della vigilanza di via Nazionale, Francesco Frasca, i manager all'epoca presidenti o amministratori di Bpi (come Gianpiero Fiorani) e delle Popolari di Reggio Emilia, Vicenza e di Carige, il finanziere Emilio Gnutti, e anche le societa' (iscritte per la legge 231/2001) tra cui Unipol, Bpi, Credit Suisse, First Boston e Nomura Bank. Le telefonate tra D'Alema e Consorte, la scorsa estate, vennero fatte trascrivere per l'autorizzazione dal gip Clementina Forleo, insieme a quelle fra altri parlamentari e alcuni indagati nell'inchiesta sulle scalate bancarie, e furono al centro di parecchie polemiche. Le intercettazioni che riguardano la vicenda Bnl-Unipol sono quelle di Piero Fassino, Nicola Latorre e Massimo D'Alema. La Camera aveva dato l'autorizzazione all'utilizzo solo per le telefonato di Fassino mentre il Senato non si e' ancora pronunciato per quelle di Latorre. Per D'Alema, essendo ai tempi delle telefonate parlamentare europeo, il pm Orsi ha inviato la richiesta direttamente a Strasburgo senza passare attraverso il giudice in quanto si ritiene che la legge Boato non e' applicabile in questo caso. A seconda di quel che decideranno il Parlamento europeo e Palazzo Madama, la Procura stabilira' il da farsi nei confronti di D'Alema e di Latorre.

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3.6.08

SPECIAL FESTEGGIAMENTI 2 GIUGNO

«Clandestinità? Aggravante e non reato»









«Il Parlamento è sovrano e deciderà secondo coscienza e buon senso». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi in conferenza stampa congiunta dopo il colloquio bilaterale con il presidente francese Nicolas Sarkozy a Palazzo Chigi rispondendo ad una domanda sul monito Onu per le politiche del governo sull'immigrazione. «Personalmente - ha aggiunto Berlusconi - penso che non si può perseguire qualcuno per la permanenza non regolare nel nostro paese condannandolo con una pena, ma questa può essere una aggravante se commette un reato».

ITALIA-SPAGNA - Nei rapporti tra l'Italia e la Spagna non c'è nessuna ombra. Lo ha detto Silvio Berlusconi al fianco di Josè Luis Zapatero, dopo un breve incontro tra i due a margine dell'assemblea della Fao. E lo ha ribadito anche il premier spagnolo.Il tempo della polemica tra Italia e Spagna sull’immigrazione sembra lontano. Tanto che, prima del suo intervento in conferenza stampa, il premier spagnolo Luis Zapatero ci tiene a ringraziare l’omologo italiano con cordialità: «Muchas gracias, Silvio», ha detto Zapatero. Nel corso dell’incontro con la stampa, amicizia tra i due Paesi profusa a volontà e promesse di nuovi incontri (questa volta in terra spagnola).

«GRATO A SILVIO» - «Sono molto grato a Silvio per questo incontro dopo l'ampia vittoria riportata alle ultime elezioni». Così Zapatero ha voluto salutare il successo di Berlusconi alle urne e l'insediamento alla guida del governo italiano. «Le relazioni europeistiche sono quelle che intendo sottolineare. Vogliamo lavorare insieme nell'Unione europea per affrontare i grandi problemi come la crisi energetica e il fenomeno dell'immigrazione» ha spiegato Zapatero.

«PRUDENZA» SUL DDL SICUREZZA - «Prudente» il premier spagnolo nel valutare il ddl sulla sicurezza voluto dal governo italiano e in particolare la norma sul reato di immigrazione clandestina. «Il fine di questa legge è combattere l'illegalità?» ha retoricamente chiesto Zapatero. «La domanda è: funzionerà? Lo vedremo. Io preferisco mantenere una certa prudenza». «Berlusconi - ha sprecisato il premier spagnolo - ha avuto la cortesia di spiegarmi le misure legislative su quel punto», cioè il cosiddetto pacchetto sicurezza. D'ora in avanti, ha aggiunto il premier spagnolo, «lavoreremo insieme presso l'Ue» su questa questione.

«MAI USATA LA PAROLA XENOFOBIA» -Zapatero è tornato espressamente sulle presunte accuse di xenofobia del governo spagnolo al governo italiano sul pacchetto sicurezza. «Vorrei precisare che da parte del governo spagnolo non si è mai usato questo aggettivo» ha detto Zapatero, che poi ha aggiunto: «Ogni Paese ha le sue leggi, noi non le abbiamo cambiate rispetto al precedente governo». E ha inoltre sottolineato come oltre all'intervento normativo sia necessario agire con lo strumento della diplomazia. «Noi in Spagna - ha sottolineato - oggi abbiamo il doppio dei rimpatri. Come? Con la cooperazione, la diplomazia». «Ogni Paese ha le sue situazioni - ha concluso - ma tutti i Paesi dell'Unione Europea devono collaborare: la Spagna come l'Italia» (www.corriere.it)

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