«Dalla Cdl delinquenza politica»
Tratto da www.corriere.it - Corriere della Sera
Blog QUOTIDIANO dedicato alla Politica ITALIANA.On line da febbraio 2006
"E' stato un intervento antidemocratico, illiberale e gravemente offensivo della dignità delle persone". E’ duro il giudizio di Andrea Pininfarina, vicepresidente di Confindustria, sulle parole pronunciate dal premier Silvio Berlusconi sabato al convegno degli industriali a Vicenza.
"E' stata un'arringa elettorale - ha detto Pininfarina in un'intervista alla Repubblica - tra l'altro fuori dalle regole che erano state concordate. Come ha detto Montezemolo, gli industriali non possono essere tirati per la giacchetta. Anche se a Vicenza, più che a tirarcela, la giacca hanno provato a togliercela di dosso".
Oggi sul Sole 24 Ore un fondo del direttore Ferruccio De Bortoli, coordinatore del dibattito del convegno di Confindustria. L'atteggiamento tenuto dal presidente del Consiglio "denota uno scarso rispetto per le idee degli altri, per l'autonomia della parti sociali e per le regole, peraltro gia' tenui, della nostra democrazia. Peccato".
E poi De Bortoli dice che la maggioranza "non dovrebbe dolersi di molte
delle inchieste del Sole 24 Ore" perché "sono state riconosciute le scelte positive per l'economia, prima fra tutte la legge Biagi".
Molto critico anche uno degli ex presidente degli industriali, Giorgio Fossa: "Cinque anni fa ero sicuramente più vicino alle posizioni del centrodestra. Ero tra gli indecisi, oggi non lo sono più".
In un'intervista al Corriere della Sera spiega che "il problema del premier è che non accetta il confronto e le regole. L'equidistanza per lui è ormai diventata sinonimo di comunismo. Il leader dell'Unione è venuto da noi e ci ha detto anche le cose che non potrà fare".
Ma l’intervento del premier è stato criticato anche dai suoi alleati. Tra questi il presidente della Camera Peirferdinando Casini: "Non voglio dare giudizi. So che io seguo un'altra strada. Può darsi che sbagli io, vedremo dopo il 9 e 10 aprile chi ha ragione".
Intervistato sull'eventuale rilancio del partito unico della CdL da parte del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il leader dell'Udc Pierferdinando Casini ha affermato che i tempi non sono ancora maturi per affrontare l'argomento: "Non perdo tempo a parlare oggi di problemi che si porranno nel modo e nel tempo dovuto", ha detto Casini.
DUELLO TV
Intervenendo a Porta a porta il presidente della Camera è poi tornato sul duello tv tra Berlusconi e Prodi. "E' stato un dibattito incentrato sul passato", ha ribadito casini, che conferma il suo giudizio sul confronto 'dalla a alla z'. Intanto, Fini avverte: "Nel prossimo governo, se vince la Cdl, spero di essere premier, cioè di aver preso un voto in più di Berlusconi". "Non so di che cosa dovrei scusarmi - ha aggiunto Casini - mi sembra che questa sia una concezione monarchica della politica. Io ho espresso solo una considerazione su quel dibattito". A questo proposito anche il vicepremier Fini, intervenendo ad un forum on-line di Corriere.it, ha detto di non sentirsi pentito delle sue critiche al discorso di Berlusconi. "Spero che Berlusconi recepisca quella che non era una critica ma un mio invito, un mio consiglio".
IMMIGRATI
"La politica di questo governo è stata quella di passare dalle sanatorie alle regolarizzazioni". Pier Ferdinando Casini ha difeso con decisione il governo sulla questione degli immigrati. "Sono orgoglioso del fatto che in questi anni 500mila persone che lavoravano in clandestinità oggi sono in condizioni di regolarità, un fatto positivo a proposito delle file davanti agli uffici postali respingo le speculazioni di bassa lega politica, anche perché nei cinque anni precedenti l'illegalità regnava in questo mondo".
"Pisanu ha tutta la mia soliadrietà, è una persona perbene, su questo tema non si può aizzare. Voi, irresponsabilmente, soffiate sul fuoco davanti a un problema che c'era prima e ci sarà dopo". Così Casini ha criticato l'opposizione per la vicenda della denuncia sulla questione degli immigrati.
Per Fini "Ci sono immigrati che lavorano in Italia da anni, pagano le tasse, mandano i figli alle nostre scuole, sono in regola, parlano italiano, conoscono le nostre leggi: a loro va concesso il voto amministrativo".
VOTO
Non si può dire che l'Italia del 2006 sia "un'isola felice". Ma è un'operazione 'disonesta', quella del centrosinistra secondo il quale non lo è più "per colpa della Cdl". "Noi non abbiamo mai detto che l'Italia è un'isola felice o di Bengodi, non viviamo sulla luna. Ma presentare l'Italia come un'isola felice che non lo è più per colpa del centrodestra è un'operazione disonesta". Casini contesta l'impietosa analisi della sinistra in campagna elettorale. Fini ha detto di pensare che per far meglio bisogni dire le cose fatte, in modo meno autocelebrativo; dare risposte convincenti alle richieste della gente: "se lo facciamo - ha detto Fini - vinciamo".
"Se vince Prodi avrà i ministri di Rifondazione comunista, se vinceremo noi non ci sarà nessun ministro, nemmeno un sottosegretario, delle liste della signora Mussolini". Il vicepresidente del Consiglio, chiude così le porte del governo ad Alessandra Mussolini e sottolinea che l'alleanza con Alternativa sociale e con le forze neofasciste, è avvenuta sulla base di una "condivisione del programma della Cdl, che non ha nulla a che fare con quello che viene chiamato neo-fascismo". conclude il leader di An.
"Mi auguro che vinca il centrodestra, ma nel momento in cui ci dovesse essere lo stallo, si deve tornare subito a votare". Fini ha anche spiegato di non volere "una caduta verticale di Fi, altrimenti perderemmo le elezioni, spero invece che An abbia un voto in più rispetto agli altri. Il mio avversario non è Berlusconi ma è Prodi".
tratto da TGCOM
“L’onorevole Alfredo Mantovano ci ha abituati a dichiarazioni che sono una perfetta sintesi di stupidità e cattiveria”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola risponde alle dichiarazioni del Sottosegretario agli Interni in merito alla vicenda delle opinioni espresse da Vendola sul “Manifesto dell’Occidente” del Presidente del Senato Marcello Pera.
“Oggi Mantovano” aggiunge il Presidente Vendola “si lascia andare ad una evocazione all’uso delle armi che forse qualcuno auspica come un intorbidimento del confronto elettorale. Io, anche per la mia esperienza politica da sempre ispirata ai valori della non-violenza, critico il Manifesto in Difesa della Civiltà Occidentale, perche’ lo ritengo un’espressione di una cultura fondamentalista e pericolosa per il futuro dell’umanità. I fondamentalismi, tutti i fondamentalismi, sono gravidi di odio e di violenza. Questo penso e su questo si può dissentire da me. Le uniche armi che io amo sono quelle del pensiero e cerco di contribuire allo sviluppo di un pensiero del disarmo”.
“Mantovano lo scorso anno” conclude Vendola “mi ha insultato con argomenti di rara volgarità, pensando cosi’ di indurre le mamme pugliesi a non votarmi. Oggi replica il copione. Ma le sue sono parole in cui la passione politica degenera in irresponsabile denigrazione dell’avversario. Mantovano e’ un maestro dell’odio ideologico. Io non riesco a tenergli testa. Soprattutto quando lui la testa la perde”.
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